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Elezioni, Capezzali: “Assisi e le sue eccellenze abbandonate”
da Andrea Capezzali, candidato consigliere lista Assisi Domani per Stefania Proietti Sindaco
Chi di noi assisani non ricorda le spensierate domeniche dei tempi andati, quando per trovare un po’ di refrigerio dalla calura estiva, ci si ritrovava tutti a sguazzare nelle fresche acque della nostra piscina comunale? C’erano le famiglie con i bambini, i nonni, le coppiette innamorate, i patiti del nuoto, i gruppi di giovani che con i loro motorini quasi ostacolavano l’ingresso principale e che, carichi dei loro ormoni e della loro spensieratezza, consumavano i primi approcci nell’assolata terrazza, quell’immensa terrazza che alla fine ha creato più ustioni che amori.
Non era una “pozza qualunque”, ma una vasca OLIMPIONICA! Quale altro comune può vantare un’eccellenza simile? La vasca perfetta adatta a tutti e per tutti nella quale ognuno trovava lo spazio necessario alle proprie esigenze e attività, incastonata in un scenario naturale incantato, dove si respirava aria di pace e serenità da dove gli ulivi intorno lasciano intravedere il panorama mozzafiato della vallata sottostante.
Ricordo ancora le risa e i richiami di coloro che si perdevano nei labirinti delle porte degli spogliatoi, i pianti dei bambini che non volevano sciacquarsi sotto le docce di acqua gelida, la musica che dal “barretto” arrivava alla vasca e alla terrazza come a scandire il trascorrere della giornata, il gruppo di bagnini/e che si spalmavano di birra chiara il corpo per avere la tintarella migliore, le sfide di apnea tra chi riusciva ad arrivare sul fondo dell’acqua alta a recuperare le cuffie smarrite da chi si faceva bello e spavaldo con pindarici tuffi dal trampolino o dai blocchi…
Perché tutto questo non c’è più? Cosa si nasconde dietro al disinteresse per questi meravigliosi momenti di vita da parte delle amministrazioni comunali? Questioni politiche, problemi geologici, carichi finanziari? Dobbiamo realmente rassegnarci all’immagine del buco vuoto e della desolazione intorno? Io credo di no! Io credo che la soluzione al problema, qualunque esso sia, in qualche modo vada trovata, magari con progetti di innovazione e sostenibilità, magari con l’appoggio dell’associazionismo, magari con l’aiuto del volontariato.
Riportare in vita questa eccellenza non significa soltanto ridare agli assisani la possibilità di vivere momenti di vita unici, ma anche dare ad Assisi un altro punto forte di attrattiva turistica: perché la città del “poverello” non è solo storia, religione, chiese e vicoli, ma anche sport, tempo libero e avanguardia. Ricordate…ciò che vive nel cuore e nei ricordi non è mai morto.
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