Tassa di soggiorno ad Assisi, Paoletti, lo dicevamo e gestione resti nostra

L'esponente di Forza Italia rivendica primogenitura su "famigerata" imposta di cui parlava Bartolini

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Leonardo Paoletti

Tassa di soggiorno ad Assisi, Paoletti, lo dicevamo e gestione resti nostra –  da Leonardo Paoletti Forza Italia Apprendiamo dai giornali che l’amministrazione Comunale, attraverso l’assessore Guarducci, stia iniziando a pensare di applicare l’ormai famigerata imposta di soggiorno. Prendiamo atto che l’attuale esecutivo veda di buon occhio una soluzione più volte da noi sponsorizzata. Non avevamo alcun dubbio che prima o poi sarebbe stato necessario ricorre a tale imposta per consentire di operare nel settore turistico e culturale, già in campagna elettorale sostenemmo con forza questa decisione, forti di una esperienza amministrativa ventennale che ci metteva nelle condizioni di non fare voli pindarici avendo ben presenti le risorse a disposizione e conoscendo le esigenze del territorio.

L’unica vera strada per avere risorse certe per investire nel settore culturale turistico è l’imposta di soggiorno pagata dai tanti turisti che vivono le loro vacanze in Assisi. Lo abbiamo ripetuto fino allo sfinimento ed oggi finalmente chi amministra sembra darci ragione, anche se durante la campagna elettorale sosteneva l’esatto contrario. Tutto ciò non ci scandalizza, anzi eventualmente rafforza la convinzioni sulle nostre capacità di amministrare una città come Assisi.

La cosa però che salta subito all’attenzione e sicuramente fa riflettere, è la modalità con cui l’assessore propone l’applicazione dell’imposta, invocando il coinvolgimento di varie associazioni di categoria non locali, come sarebbe auspicabile, ma addirittura di carattere Regionale oltre naturalmente alla stessa Regione Umbria, proponendo l’applicazione su scala Regionale dell’imposta.

Forse l’assessore di turno non ha ben compreso, o forse l’ha compreso troppo bene e questo sarebbe ancor più preoccupante, che istituire un tavolo Regionale deputato a gestire e organizzare le risorse dell’imposta di soggiorno, significherebbe scordarsi i benefici che la stessa potrebbe portare in Assisi. L’imposta di soggiorno va istituita, e va gestita dall’Amministrazione Comunale. Delegare, a non precisati tavoli regionali che in quanto tali dovrebbero ridistribuire le risorse in tutta la Regione, sarebbe un errore molto grave anche per il bilancio comunale privato di una così importante entrata (circa 2 mil annui).

Assisi ha un afflusso turistico per presenze certamente considerevole, con l’imposta di soggiorno potrebbe acquisire risorse importanti e sarebbe pura follia permetterne ad altri la gestione. In cinque anni si potrebbe acquisire una cifra di circa 10 mil di euro, cifra che farebbe molto gola certamente anche al famoso ipotetico e non precisato tavolo Regionale di cui parlava l’assessore Guarducci.

Chiudo con un’altra considerazione relativa alla possibilità o meno di applicare l’imposta di soggiorno, in relazione ad un decreto del governo centrale che vieterebbe l’applicazione di eventuali altre imposte proposte dai comuni, con la conseguenza che in Assisi non sarebbe più possibile applicare tale imposta almeno per il momento.

Se così dovesse essere la nostra città, grazie alla precedente amministrazione, e più specificatamente all’allora Sindaco Ricci, ha perso un treno importantissimo che ci costringerà a fare i conti con un bilancio sempre più modesto a discapito certamente di investimenti nella settore cultura e turismo. Il sentore è che purtroppo rispetto a quanto detto in campagna elettorale oggi si devono fare i conti con la realtà ben diversa da quella immaginata nelle teste di chi ha vinto l’elezioni.

 

 

Leonardo Paoletti

Forza Italia

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