Petrignano di Assisi, esuberi alla Colussi, Ugl, M5s dà i numeri

Critico, rispetto alle informazioni diffuse dalla portavoce Ciprini

La Flai Cgil dell Colussi promuove l'ipotesi di accordo

Petrignano di Assisi, esuberi alla Colussi, Ugl, M5s dà i numeri

da Massimo Morelli (UGL)
PETRIGNANO DI ASSISI – Torna al centro del dibattito politico, la situazione relativa allo stabilimento Colussi di Petrignano, non rimasto immune alla più generale crisi del comparto alimentare, e da circa 3 anni investito dal tema dell’esubero dipendenti. Il “contratto di solidarietà”, una delle prime soluzioni applicate per evitare il dramma dei licenziamenti, con l’evoluzione della vicenda che potrebbe portare a novità nel corso della prossima settimana.

Una condizione di disagio rispetto alla quale si è espressa, nei precedenti giorni, Tiziana Cipriani, deputata 5 stelle della Commissione Lavoro –“ Dopo l’esito del recente incontro avvenuto tra i sindacati e i vertici aziendali, le preoccupazioni aumentano. Si parla di circa 480 persone in esubero nei prossimi mesi”.

Critico, rispetto alle informazioni diffuse dalla portavoce Ciprini, Massimo Morelli – Segretario Provinciale Ugl agro-alimentare Umbria – “Il M5S da i numeri. Tutti hanno ben nota la situazione della Colussi di Petrignano, da 3 anni impegnata a ridurre i danni dell’esubero, anche attraverso il contratto di solidarietà. In questo periodo noi della UGL Agroalimentari Umbria, insieme a tutte le altre sigle sindacali, oltre a fare confronti con l’azienda abbiamo informato l’opinione pubblica, sia a mezzo stampa che presenziando all’esterno dell’azienda, raccogliendo la solidarietà delle istituzioni locali”.

Una situazione di grande apprensione rispetto a cui, ha proseguito Morelli –“invito tutti ad informarsi prima di diffondere notizie false. L’incontro con l’azienda, sindacati RSU, si terrà nel corso della prossima settimana, e sarà occasione per discutere sul tema degli esuberi, al momento quantificabili in 60-80 unità. In un momento delicato come questo, creare allarmismi non giova agli operai, già provati dalla situazione”.

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