Calo flusso turistico ad Assisi, operatori in crisi e la tassa di soggiorno? 

GENNAIO-MAGGIO 2017 COMPRENSORIO ASSISI, -27,23 ARRIVI, -26,85 PRESENZE

Turismo va forte ad Assisi grazie al lavoro del centrodestra regionale

Calo flusso turistico ad Assisi, operatori in crisi e la tassa di soggiorno?

 Da Lorenzo Capezzali
ASSISI: Continua ad Assisi la discussione sulla costituenda imposta di soggiorno. Turismo sulla dirittura d’arrivo stagionale  e periodo economico, storicamente privilegiato,con piu’ ombre che luci non tanto per i numeri quanto per la reddittività. Dalla parte degli operatori ci sono spese, tasse, affitti, investimenti finanziari e sostentamento personale.

Dall’altra i magri incassi e  la disoccupazione  di settore che amplia le difficoltà generali di posti di lavoro.

In questo ambito s’inserisce la possibile applicazione della tassa di soggiorno tra commenti e l’intervento-risposta a Welcome Assisi sul web dell’assessore al ramo comunale, Eugenio Guarducci. Alcuni albergatori e commercianti confermano la strada industriale del no alla tassa visti il momento congiunturale  e la distrazione indiretta post sisma.

Federalberghi della provincia di Perugia  va sulla baionetta. ” La tassa di soggiorno non risolve di certo i problemi del turismo– affermano gli imprenditori di categoria- ribadendo la loro contrarietà all’imposta, che non risolve di certo i problemi del turismo”.  Assisi è oggi tra i territori più colpiti dalla crisi post terremoto  e quindi occorre subito agire  per non perdere ulteriori treni in proiezione futura.

Non sarà certo l’introduzione di un altro balzello sul turismo ad invertire questo drammatico trend-  sostiene il vice presidente di Federalberghi, Simone Fittuccia. I dati ufficiali da gennaio a maggio 2017 nel comprensorio di Assisi parlano chiaro: -27,23% negli arrivi e -26,85 nelle presenze stesso periodo2016.

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