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Calo flusso turistico ad Assisi, operatori in crisi e la tassa di soggiorno?
Da Lorenzo Capezzali
ASSISI: Continua ad Assisi la discussione sulla costituenda imposta di soggiorno. Turismo sulla dirittura d’arrivo stagionale e periodo economico, storicamente privilegiato,con piu’ ombre che luci non tanto per i numeri quanto per la reddittività. Dalla parte degli operatori ci sono spese, tasse, affitti, investimenti finanziari e sostentamento personale.
Dall’altra i magri incassi e la disoccupazione di settore che amplia le difficoltà generali di posti di lavoro.
In questo ambito s’inserisce la possibile applicazione della tassa di soggiorno tra commenti e l’intervento-risposta a Welcome Assisi sul web dell’assessore al ramo comunale, Eugenio Guarducci. Alcuni albergatori e commercianti confermano la strada industriale del no alla tassa visti il momento congiunturale e la distrazione indiretta post sisma.
Federalberghi della provincia di Perugia va sulla baionetta. ” La tassa di soggiorno non risolve di certo i problemi del turismo– affermano gli imprenditori di categoria- ribadendo la loro contrarietà all’imposta, che non risolve di certo i problemi del turismo”. Assisi è oggi tra i territori più colpiti dalla crisi post terremoto e quindi occorre subito agire per non perdere ulteriori treni in proiezione futura.
“ Non sarà certo l’introduzione di un altro balzello sul turismo ad invertire questo drammatico trend- sostiene il vice presidente di Federalberghi, Simone Fittuccia. I dati ufficiali da gennaio a maggio 2017 nel comprensorio di Assisi parlano chiaro: -27,23% negli arrivi e -26,85 nelle presenze stesso periodo2016.
Come mai un video girato nel 2011?
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