Società Fortini, un incontro con gli artisti Matteo Peducci e Mattia Savini
ASSISI – Gli artisti Matteo Peducci e Mattia Savini saranno i protagonisti dell’incontro organizzato sabato 11 novembre alle ore 17 dalla Società Culturale Arnaldo Fortini e dall’associazione Oicos riflessioni, nella sede di via San Francesco conducono l’incontro Enrico Sciamanna, Maria Letizia Cipiciani e Paolo Ansideri. L’incontro è inserito in un più ampio progetto “VIAGGIO AD ASSISI” di cui costituisce gli appunti per la seconda tappa: se fossimo stranieri, forestieri, poco informati da guide e tour operator, girovagando nel comprensorio assisano, senza un itinerario prestabilito, fuori dai normali circuiti organizzati, sicuramente rimarremmo meravigliati scoprendo cosa si cela nel laboratorio della vecchia cava di pietra sotto la Rocca Maggiore.
La scena
L’appuntamento “al circolo”, così ormai i frequentatori chiamano la sede della Società Fortini, sarà la prima occasione per schiudere le porte del loro laboratorio, mentalmente ricostruito davanti alle luci di scena che inquadreranno, per telecamere e spettatori, il colloquio tra i padroni di casa e i tre inaspettati viaggiatori che si sono inopinatamente introdotti nel loro cantiere. Gli artisti denominano se stessi Affiliati Peducci/Savini, e nel proprio profilo Facebook dicono che:” non sono semplicemente due scultori, essi son soprattutto un luogo, una ex cava di marmo dove vivono e lavorano.”
Chi sono
Intanto abbiamo capito che hanno le opere in tutto il mondo e godono di un apprezzamento vasto, da parte di competenti e appassionati. Si sono installati in Assisi da un quinquennio, occupando un laboratorio della pietra che ha subito il destino di tante attività artigianali del territorio: abbandonato. Hanno scelto consapevolmente questa sede e ci lavorano con entusiasmo, orgoglio ed umiltà.
Sarebbe scontato associare alla loro origine umbra e toscana l’ironia, ma sarebbe più appropriato parlare di sarcasmo. Sta qui parte dell’originalità del loro lavoro in quanto il loro sarcasmo, raro o inesistente altrove nella scultura, anche quella più ardita, si confronta, nasce da un’elaborazione tecnica e manuale che ha del sorprendente. Come potrebbe essere definito altrimenti un lavoro che ha per titolo Sacco per riciclaggio stilisticooAmmorbidente della Quercia? Un sarcasmo elegante, raffinato, rivolto alla percezione dell’arte e della sua storia messa a confronto con le istanze estetiche dell’oggi.
Nella rivisitazione delle opere di varie derivazioni classiche, Donatello, Michelangelo, la statuaria greca, romana e mediorinascimentale o, magari anche quella meno nota o più vicina a noi, rielaborata come se fosse detrito, combustione, copia in materiale vile, la simulazione del polistirolo.
Grandi programmi sono continuamente in via di realizzazione.
Tuttavia restringere ad abilità, talento – abbondantissimi entrambi – progettualità, ironia (o sarcasmo) il loro lavoro, sarebbe riduttivo, Matteo Peducci e Mattia Salvini sono impegnati anche nel campo della collaborazione scientifica con docenti della normale di Pisa su un progetto sui conduttori ed altro che sfiora la fantasia, ma è certezza basata sulla ricerca e sulla sperimentazione e, soprattutto, sono profondamente radicati nel contemporaneo, con una visone prospettica sul futuro, anche se il materiale che trattano è per lo più quello della tradizione della scultura, quello di Prassitele, di Jacopo della Quercia, di Donatello, di Michelangelo, nomi citati (non) a caso, perché da essi attingono direttamente per proporre la “continua deformazione dell’estetica contemporanea”.
Sono giovani e in un certo senso scambievoli, anche nella reciprocità del pensiero e il termine Affiliati che connota la ragione sociale della loro factory, dichiara qualcosa di più di un sodalizio artistico e di una comune provenienza di formazione, c’è e si vede nel loro lavoro una convergenza di stilemi e di poetica, di estetica, di studi che pare non nascere da una dialettica, bensì da assiomi condivisi in origine, tanto che, alla luce di quanto si percepisce, non si riesce ad attribuire all’uno o all’altro le opere. Decisamente straordinario il loro catalogo, anche non considerando soltanto la loro giovane età.
Forse a quelli che frequentano la loro scuola, un manipolo di giovani dediti a respirare marmo, non solo metaforicamente, insegnano, in analogia con quanto facevano,mutatis mutandis, i Carracci nell’Accademia dei Desiderosi, memoria e futuro, sulla base di un confronto attivo, beneficiando anche della notevole quantità di calchi che conservano nel loro atelier-soggiorno, scaturigine dei loro interventi.
Concettuale potrebbe essere la categoria del loro agire artistico, la definizione che, volendo usare schemi di comodo, maggiormente si attaglia alla loro produzione. Ma alla pienezza di senso delle opere si aggiunge, appunto, la scultura, l’elaborazione, prima progettuale del pezzo, poi l’attacco con i mezzi della moderna tecnologia, quindi le finiture, che, talvolta – si potrebbe dire sempre in quanto la cura estrema delle finiture è parte integrante delle loro procedure – presentano dettagli virtuosistici. Protetti dalla parete di pietra della cava, da adattare alla loro Weltanschauung, guardano alla valle del Tescio e in tralice al cimitero (!), lavorano indefessamente e appassionatamente. Hanno idee, non solo estetiche, profondamente scolpite che chiamano al confronto.
Il progetto
Viaggio ad Assisi è un progetto Oicos riflessioni che cerca di volta in volta partners negli itinerari che gli capita di percorrere, ci hanno accompagnato fin qui Terre Nostre e Marco Francalancia.
La Società Culturale Fortini condivide con Oicos questa tappa che gode anche del patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Continueremo a visitare da stranieri la nostra terra per fissare in immagini e video quanto merita di essere narrato o descritto, sia esso cosa naturale, esperienza umana o comunitaria, bene o reperto culturale.
Sito ufficiale Affiliati Peducci/Savini – http://www.affiliatiart.com
Info su incontro – www.oicosriflessioni.it
Commenta per primo