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Bullismo, violenta lite tra ragazzi a scuola ad Assisi, uno finisce in ospedale
di Marcello Migliosi
ASSISI – Una lite violenta, tra ragazzini è finita con uno di loro in ospedale e con una denuncia. Il fatto sarebbe accaduto negli spogliatoi di un istituto scolastico dell’Assisano venerdì scorso, dopo l’ora di giochi e di attività motoria . Il riserbo, dato che si parla di minori è dovuto per diritto di riservatezza e per codice deontologico, ma il fatto è così grave che ha messo in allarme l’intera comunità dei genitori della scuola dove è avvenuta la violenta scazzottata.
Chi è finito in ospedale avrebbe riportato lesioni alle costole. Pare che la notizia sia transitata sugli smartphone dei giovanissimi studenti. Per i nativi digitali l’utilizzo dell’instant messaging è una cosa naturale. Su WhatsApp, tra sabato e domenica tra di loro, chattando, raccontavano e dialogavano sulla brutta vicenda.
La notizia si è diffusa rapidamente e quando gli alunni sono tornati a scuola, pare che gli insegnanti abbiano cominciato a far domande per sapere quanto era successo. Anche perché se uno dei due bambini è finito in ospedale a causa del pestaggio subito, quanto meno i sanitari sono tenuti ad informare le forze dell’ordine. La mamma del piccolo che è stato picchiato avrebbe portato il foglio dei sanitari all’istituto minacciando che la “cosa non sarebbe finita lì”, tant’è che tra ieri e oggi è andata a sporgere denuncia presso la sede di una delle Forze di Polizia del territorio.
Per quanto se ne sa, sembra che il piccolo che ha picchiato il suo coetaneo, non sia nuovo ad escandescenze. Ma dall’essere un po’ discolo ad arrivare a lesionare le costole di un’altra creatura ce ne corre. La punizione? Ci sarebbe anche stata, ma son tutte voci che si rincorrono, e comunque è stata giudicata troppo “morbida”.
La reazione dei genitori, preoccupati per questa brutta storia, non si è fatta attendere e pare che già da domani sia prevista una riunione in istituto.
Padri e madri vorranno, e non si può dar loro torto, incontrare il responsabile della scuola e gli insegnanti e avere chiarezza, informazioni e sicurezze per i loro figli.
Bullismo
Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione come bersagli facili e/o incapaci di difendersi.
L’accezione è principalmente utilizzata per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolastici e più in generale di contesti sociali riservati ai più giovani. Lo stesso comportamento, o comportamenti simili, in altri contesti, sono identificati con altri termini, come mobbing in ambito lavorativo o nonnismonell’ambito delle forze armate. A partire dagli anni 2000, con l’avvento di Internet, si è andato delineando un altro fenomeno legato al bullismo, anche in questo caso diffuso soprattutto fra i giovani, il cyber-bullismo.
Il bullismo come fenomeno sociale e deviante è oggetto di studio tra gli esperti delle scienze sociali, della psicologia giuridica, clinica, dell’età evolutiva e di altre discipline affini. Non esiste una definizione univoca del bullismo per gli studiosi, sebbene ne siano state proposte diverse. È possibile tuttavia individuare le caratteristiche generali del fenomeno in questione:
« Il termine bullismo non indica qualsiasi comportamento aggressivo o comunque gravemente scorretto nei confronti di uno o più […], ma precisamente […] “un insieme di comportamenti verbali, fisici e psicologici reiterati nel tempo, posti in essere da un individuo, o da un gruppo di individui, nei confronti di individui più deboli”. […] La debolezza della vittima o delle vittime può dipendere da caratteristiche personali […] o socioculturali […]. I comportamenti (reiterati) che si configurano come manifestazioni di bullismo sono vari, e vanno dall’offesa alla minaccia, dall’esclusione dal gruppo alla maldicenza, dall’appropriazione indebita di oggetti […] fino a picchiare o costringere la vittima a fare qualcosa contro la propria volontà. » |
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