Cortile di Francesco da record, in oltre 20mila ai quattro giorni di incontri |FOTO VIDEO

Assisi, al via la sesta edizione del Cortile di Francesco "Oltre i confini"

Cortile di Francesco da record, in oltre 20mila ai quattro giorni di incontri

Un “Cortile di Francesco” da record. Oltre 20mila persone hanno partecipato alla quattro giorni di incontri. Oltre 200 i giornalisti accreditati. 42 panel e 70 relatori hanno animato la V edizione del festival. L’evento si è concluso ieri con il dialogo tra il Cardinale Gianfranco Ravasi e Sebastião Salgado.  Sul prato antistante la Basilica Superiore di San Francesco erano presenti circa 6mila persone che hanno assistito alla proiezione, sulla facciata complesso monumentale, delle immagini del nuovo progetto fotografico di Salgado: “Amazonia”. Grande attenzione all’evento anche da parte dei media nazionali ed internazionali dalla Reuters alla Associated Press, dalla Rai a Mediaset e Sky, da Tv2000 a France Press.

«In questo Cortile abbiamo osato mettere a tema il principio più vitale dell’esistenza, perché il senso dell’esistere è significato negli altri e chi non vive l’incontro, muore per sempre. – Ha dichiarato il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, – Francesco smise di adorare se stesso. Senza attendersi un contraccambio di alcun genere iniziò ad uscire in-contro all’altro, fino ad essere l’altro.  L’augurio è di mettere sempre più i nostri piedi in queste due orme di Francesco, umiltà e gratuità per giungere di incontro in incontro a cantare con Francesco il cantico di Frate sole».

 

«Oggi parliamo molto di Amazzonia e della sua distruzione. Ma il problema non è solo l’Amazzonia: dobbiamo trovare un modo di tornare al pianeta, di amare il pianeta», così Sebastiao Salgado, ospite del Cortile di Francesco ad Assisi. «Sono contento di essere stato invitato qui ad Assisi. I frati del convento di San Francesco sono uomini di spiritualità, e oggi dobbiamo tornare a vivere spiritualmente il pianeta». «L’Umbria è una regione molto bella – prosegue il fotografo brasiliano – Ieri guardavo la piana di Assisi, la catena di montagne all’orizzonte. Sono sicuro che un giorno, in passato, San Francesco ha guardato gli stessi paesaggi, camminato fino alle montagne, per ammirare e amare la natura».

«Qui ad Assisi per il Cortile di Francesco si è avuta un’anteprima dell’importante Sinodo sull’Amazzonia, convocato da Papa Francesco», ha dichiarato Padre Enzo Fortunato. «Il Papa ha convocato i vescovi e gli uomini di buona volontà a un impegno ambientale per il nostro Pianeta. Noi ad Assisi abbiamo voluto dare il nostro contributo. È stato sorprendente ed entusiasmante vedere le circa 6000 persone e la stampa di tutto il mondo trattenere il respiro e con la testa all’insù di fronte alle immagini che scorrevano sulla facciata della Basilica. Laudato si Signore mio per Sorella Amazzonia»

«L’esperienza che si fa attraverso le immagini di Salgado, è una grande occasione per riscrivere ancora idealmente il Cantico delle Creature di Francesco», ha dichiarato il Cardinale Gianfranco Ravasi. «Cantico che non viene più pronunciato e proclamato da lui nell’interno di questa città, facendolo scorrere sotto il cielo dell’Umbria o nell’interno di questo paesaggio, ma proprio sulla facciata della sua chiesa, scritto attraverso queste immagini. Ancora una volta grazie al progetto Amazonia di Salgado – conclude Ravasi – abbiamo sentito la voce di Francesco, attualizzata in una maniera assolutamente inattesa e sorprendente».

Tutte le info su www.sanfrancesco.org

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2 Commenti

  1. “E CHI NON VIVE L’INCONTRO, MUORE PER SEMPRE”

    Come la fanno facile, i Frati di Assisi! “In questo Cortile abbiamo osato mettere a tema il principio più vitale dell’esistenza, perché il senso dell’esistere è significato negli altri e chi non vive l’incontro, muore per sempre”.

    Un po’ come: “E chi non beve con me, peste lo colga!”

    Un po’ duro come messaggio, non vi pare?

    Condannati dai Frati a una morte eterna che Francesco d’Assisi non ha mai messo in conto (“ka la morte secunda no ‘l farrà male”), come non ribattere che non è un peccato mortale avere difficoltà di qualunque natura nell’approccio con gli altri, che si tratti di accoglienza o di semplice discorso fra due persone per strada?

    Non è accettabile essere costretti a un incontro, specie se non lo si vuole o non ci si riesce, sotto una minaccia così radicale e impietosa, senza un’opera di dolce persuasione a superare i conflitti che ognuno umanamente si porta dentro stando dirimpetto a un altro.

    E’ veramente sbagliato far risuonare da un Convento, Sacro per di più, la dannazione eterna contro ogni povero Cristo che da solo, come un cane, guarda gli altri che s’incontrano e non riesce ad entrare nel circolo delle virtù mediatiche universali!

  2. Premetto che le frasi virgolettate sono il reale detto trascritto senza alcuna manipolazione. Padre Enzo Fortunato in una delle molteplici interviste di questi giorni ci rendeva edotti circa i propositi-progetto che la Chiesa intende attuare per il bene universale. “Non possiamo non riproporre l’immagine delle reti, l’immagine delle barche ……… noi gettiamo le reti per prendere ed accogliere i fratelli, per prendere ed accogliere il grido di aiuto di tanti.” Nella lingua italiana il verbo accogliere è sinonimo di: ospitare, dare accoglienza, alloggiare, prendere invece è trattenere, invitare, far rimanere ecc. tutti propositi encomiabili, ed allora la domanda (che peraltro nessun giornalista osa fare) sorge spontanea; quante persone attualmente ospitate, Padre, nel vostro convento?? Non oso andare oltre. Chissà se il richiamo del Santo Padre, giusto ieri, ai giornalisti “poco etici” riguardava anche quelli accreditati al “Cortile di Francesco”? Suppongo di no.

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