Palio del Cupolone, è arrivato il teatro con “L’Elisir d’Amore”

Palio del Cupolone, è arrivato il teatro con “L’Elisir d’Amore”

Palio del Cupolone, è arrivato il teatro con “L’Elisir d’Amore”

A Santa Maria degli Angeli è arrivato il teatro con: “L’Elisir d’Amore”. Il 16 Giugno 2022, in Piazza Garibaldi, il Rione del Campo ha portato in scena: “L’Elisir d’Amore”. I rionali blu sotto gli occhi attenti della Giuria: Silvia Tagliaferri costumista e scenografa, Giovanna Cappuccio attrice e regista, Francesco Gonzales storico; del Direttore Artistico Maurilio Breccolenti e dell Responsabile dello Spettacolo Alessandro Siragusa, hanno proposto con semplicità, nello spazio davanti il Palazzetto del Capitano del Perdono, l’arrivo di una compagnia un po’ strampalata. Tratto da una scrittura di Marcello Filippucci, Carlo della Costa e Graziano Lazzari è stato diretto da Graziano Lazzari.

Lo spettacolo in piazza è stato arricchito dalla presenza e dalla calda voce del Tenore Claudio Rocchi che ha fondato l’Orchestra Lirica Umbra. Sabato 11 Giugno il Tenore con Manuela Molinelli mezzosoprano e ben 10 Maestri di Orchestra diretti dal Maestro Margaritelli avevano portato in scena Il Palio all’Opera, un concerto dal tema ottocentesco che ha avuto un gran successo.

Un estratto della brochure di sala:

Per l’edizione 2022 della Festa, il Rione del Campo, ha deciso di porre l’attenzione verso la parte artistica dell’800, trasportandolo sul palcoscenico teatrale di questo secolo.

Nello spettacolo di piazza la storia si sviluppa intorno ad una compagnia di strampalati teatranti che, mossi per lo più dal desiderio di sopravvivere, si improvvisano e spacciano per grandi artisti.

Dopo i festeggiamenti per la Festa del Perdono, nella notte, una compagnia arriva in paese e si stabilisce nella piazza, pronta a mettere in scena l’opera “L’Elisir D’Amore” rivista e cucita addosso alle caratteristiche degli attori.

Il paese ha appena trascorsi i festeggiamenti del Perdono, che per Santa Maria degli Angeli rappresenta un evento molto importante: Il Perdono.

La tradizione religiosa racconta che una notte del 1216, apparve il Signore a San Francesco mentre era in preghiera nella Porziuncola.

Egli con audace richiesta gli chiese che tutti coloro che pentiti e confessati, visitando questa chiesa, ottenessero generoso perdono e remissione di tutte le colpe. Il Signore glielo concesse e Francesco si recò da papa Onorio III per ottenere l’indulgenza plenaria di tutte le colpe e di tutte le pene. Dinanzi una grande folla, alla presenza dei vescovi dell’Umbria promulgò il grande Perdono. Questa eccezionale grazia, era affidata ad un annuncio stupefacente: “Voglio mandarvi tutti in Paradiso”.

Nella pietà popolare ben presto l’Indulgenza di S. Maria degli Angeli fu chiamata perdonanza e divenne il Perdono di Assisi. (Per Donum) Dono Gratuito dell’amore di Dio.

Nel tempo questo evento religioso divenne anche un avvenimento di grande rilevanza sociale ed economica accompagnato dalla celebre Fiera del Perdono.

Il convergere di folle e tra essi non solo devoti pellegrini ma anche ladri, prostitute, commercianti, artisti di strada non sempre onesti generò un problema di ordine pubblico. Il compito di garantire il pacifico svolgimento della festa fu affidato al Capitano del Perdono figura presente fino al 1840 circa.

Anche i parroci spesso oltre a garantire la salute spirituale dei propri parrocchiani, esercitavano un’attenta funzione di controllo sociale finalizzato soprattutto al mantenimento di una moralità pubblica aderente nella sostanza e nella forma ai principi religiosi.

È proprio da qui che inizia la nostra storia, proprio dall’incontro tra il Parroco e il Capocomico

Quest’ultimo cerca di convincere il curato delle capacità attoriali della compagnia, della bontà del messaggio finale dello spettacolo, della piacevolezza emozionale regalata ai suoi paesani e dell’ effettiva necessità degli artisti di sostentarsi e sostentarsi attraverso lo spettacolo.

Gli artisti le provano tutte per riuscire a convincere il Parroco; questi finalmente dà il suo agognato consenso, mosso da “compassionevole affetto e tenerezza” per quelle insistenti richieste e promesse.

Lo spettacolo viene messo in scena ed il pubblico, digiuno a questo tipo di rappresentazioni, in un modo o nell’altro resta a guardare ed a cercare di capire, commentando a suo modo ciò che gli viene raccontato attraverso un linguaggio strano che si propone al loro orecchio e una messa in scena particolare che si mostra ai loro occhi.

La compagnia non dà degna conclusione all’opera come promesso ed allora il Parroco…

Si ringrazia: Graziano Lazzari, Claudia Marani, il Tenore Claudio Rocchi, Il Gruppo Officina, Il Gruppo Sartoria, Il Gruppo Spettacolo, tutti i rionali, indistintamente, che hanno partecipato a questa edizione e hanno reso possibile il ritorno in piazza. che hanno reso possibile il ritorno in piazza.

Foto: Fap Foto

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