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L’Umbria al fianco dei cristiani dimenticati della Terra Santa. Se ne è parlato stamattina presso la sala Pagliacci della Provincia di Perugia alla presenza di un illustre personaggio profondo conoscitore della realtà del popolo palestinese, padre Raed Abusahlia, direttore generale della Caritas Gerusalemme, insieme a Flavio Lotti direttore del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, un rappresentante della giunta provinciale e padre Enzo Fortunato del Sacro Convento di Assisi, che si è collegato telefonicamente.
L’appello che ha mosso padre Raed Abusahlia rivolto ai cristiani è di non abbandonare queste terre al fine di renderle vive e rilanciarle. Fondata nel 1967, Caritas Gerusalemme è una organizzazione umanitaria e di sviluppo che rappresenta il socio-pastorale delle Chiese cattoliche in Terra Santa. La sua missione è migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi sociali e medici per i poveri e gli emarginati; garantire la sicurezza alimentare per i bisognosi; creare opportunità economiche attraverso prestiti agevolati e la creazione di posti di lavoro; fornire aiuti umanitari di emergenza sulla base quotidiana e in periodi di crisi; responsabilizzare i giovani come leader della comunità; e sostenere la pace, la libertà e la giustizia in Terra Santa. Attualmente, vengono gestiti sei dipartimenti e servizi sociali; centri medici, programma di microdrediti, departimento della gioventù, dello sviluppo, della comunicazione. Il paese sta attraversando una crisi economica, poiché tutti i fondi sono diretti verso la Siria, il Libano, la Giordania e in altri settori in Africa.
“Caritas Gerusalemme – ha detto padre Raed Abusahlia – sta passando giorni dolorosi, tragici casi giorno dopo giorno; facciamo del nostro meglio per raggiungere il maggior numero di persone possibile, ma non abbiamo alcun reddito stabile al fine di alleviare e ridurre i nostri fratelli minori e le sorelle che non possono essere altrove. Il governo non ci appoggia e non abbiamo alcun reddito stabile. Con la nostra situazione attuale abbiamo le mani legate, non possiamo aiutare i veri poveri, gli orfani, gli anziani, le vedove, i malati, gli emarginati perchè non abbiamo una somma forfettaria per aiutarli”.
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