![Vecchioni019 Compleanno Radio Subasio, arriva Roberto Vecchioni, il poeta della canzone italiana. Con il libro "La vita che si ama – storie di felicità"](http://www.assisioggi.it/wp-content/uploads/2016/05/Vecchioni019-678x381.jpg)
Compleanno Radio Subasio, arriva Roberto Vecchioni, il poeta della canzone italiana
‘Un Compleanno Spettacolare’, la festa per i 40 anni di Radio Subasio, avrà a corredo anche una presentazione letteraria. Il poeta della canzone italiana, Roberto Vecchioni, amico dell’emittente pressoché da sempre, prima di dare sfogo sul palco al suo universo sonoro, ha voluto condividere con quanti sono attesi a Perugia, un altro aspetto della sua personalità. Vecchioni scrittore, pertanto, presenterà la sua ultima fatica letteraria. “La vita che si ama – storie di felicità” Sabato 14 maggio – ore 17,30 Libreria La Feltrinelli Piazza della Repubblica – Perugia. A coordinare l’appuntamento ed introdurre l’autore, Sergio Menghini, PR di Radio Subasio che da più di 30 anni (anche lui taglia un traguardo importante! – ndr), cura i rapporti con Case Discografiche ed artisti, con molti dei quali, e Vecchioni rientra nella rosa, ha costruito un rapporto di stima e solida amicizia.
“La vita che si ama”, edito da Einaudi (I Coralli pp 168), attinge a vicende autobiografiche per strutturarsi come manuale di saggezza, un ottimistico prontuario di vita, perché la felicità, pensa Vecchioni, non è così difficile da acciuffare. “Io la felicità la voglio addosso come una febbre”, è l’espressione riportata in copertina, utile a definire la dimensione dell’opera in cui il cantautore/professore/
Il viaggio proposto al lettore attraversa un ‘tempo verticale’, capace di allineare passato e futuro, reale ed immaginario, esperienze e morale, calma e tumulto, per congiungere senza perdere, né dimenticare …. soprattutto la felicità. D’altra parte, è scritto nero su bianco “… “Mentiva Epicuro. Non si è felici nell’imperturbabilità, ma nell’attraversamento del vento e della tempesta. Quando non c’è tocca immaginarla. Non è facile, perché bisogna impararlo, questo immaginare, e quando è giusto e quando è troppo e quando il cuore a metà del mosaico perde un pezzo e rinuncia, o dal castello cade una carta e si deve ricominciare tutto da capo. Immaginare è una scienza, non un percorso a casaccio, non un frullare utopie, è prevenire il possibile e intuirne la bellezza futura come fosse già lì, viva, un segreto svelato. Lei, la felicità, non ha trucchi né inganni, corre là parallela a noi nel bosco e s’intravede (o si sente, perché canta) ……”
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