![LA LUCE DEI TUO OCCHI Mostra fotografica di Pino Antonelli ad Assisi, La luce dei tuoi occhi](http://www.assisioggi.it/wp-content/uploads/2017/05/LA-LUCE-DEI-TUO-OCCHI-678x381.jpg)
Mostra fotografica di Pino Antonelli ad Assisi, La luce dei tuoi occhi
ASSISI – Non c’è giorno nel quale i notiziari non parlino di femminicidi, stupri, violenze ed abusi verso le donne. La disparità tra i sessi è ancora palese nella vita di tutti i giorni, dal trattamento sul lavoro al ricatto sessuale, dai costumi più o meno religiosi sino alle scelte persino sull’abbigliamento.
Contro ogni paura, il mondo femminile conquista, centimetro per centimetro, lo spazio che gli è dovuto a costo di pagare letteralmente con la vita.
L’identità del maschio sta dimostrando le proprie debolezze e la reazione è molte volte violenta, conseguenza di un’impotenza quasi naturale, di un complesso di inferiorità che non accetta che le donne possano dare la vita attraverso il loro corpo. L’idea del velo non nasce come risposta o critica al mondo orientale che nasconde le proprie femmine dietro lo stesso ma, all’opposto, si cerca di suggerire che, nonostante i tentativi di nascondere e mascherare le donne dietro un capo di abbigliamento simbolico, le donne stesse fanno dello sguardo, della luce dei propri occhi, la risposta alla clausura sapendo che basta loro poter osservare per capire e farsi capire.
Non a caso si dice che “gli occhi, sono lo specchio dell’anima”.
La tecnica scelta cerca di avvalersi quanto più possibile della “verità , concetto quanto mai discutibi e nell’informazione moderna. Scegliendo pertanto la fotografia, si è deciso di usare l’immagine istantanea attraverso la Polaroid.
Il perché è presto detto: tra lo scatto e la stampa passano pochi minuti e, di fatto, sono quasi impossibili le manipolazioni. A questo aggiungiamo l’autentica attraverso lo scrivere il proprio nome da parte delle persone ritratte.
Del resto l’immagine digitale deve comunque passare attraverso il computer, così come l’immagine analogica attraverso la camera oscura. Ci sarebbe stata la diapositiva, ma come mezzo per una mostra sarebbe stata una scelta improbabile.
Pino Antonelli è nato a Roma nel 1955.
Giovanissimo, comincia a disegnare fumetti, attività che lo vede impegnato negli anni d’oro delle pubblicazioni erotico-comiche (Lando, Zora, ecc.). Affianca a questa attività, quella di fotografo realizzando reportage destinati agli studi urbanistici dell’Umbria, regione nella quale vive e lavora. Realizza numerosi servizi
fotografici per manifestazioni, riviste oltre che per libri, guide e cartoline.
Nel 1995, in una fusione creativa tra le due attività, nasce “Storie a strisce”, ovvero la storia della fotografia a fumetti, pubblicata mensilmente dalla rivista FotoGraphia fino al 2000 (oggi in vendita in e-book su Amazon). In seguito, si dedica alle esperienze multimediali, passando dalla multivisione alla realizzazione di video, CD-ROIVI, presentazioni e Website. Nel tempo libero, ha trovato il modo di scrivere un romanzo breve dal titolo I ORTO”, in vendita in forma digitale, su Amazon.
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