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Il “Palio” del Calendimaggio di Assisi, la sua storia
Di Lorenzo Capezzali
ASSISI – Calendimaggio di Assisi tra avvenimento e confini della propria storia istituzionale di cui “l’oggetto dei desideri” per Parte de Sotto e Parte de Sopra rimane sempre la conquista del Palio dopo la contesa cittadina. Già il Palio, simbolo di un se araldico dell’acropoli è uno stendardo rosso e blu che una volta all’anno risveglia passioni antiche mai sopite in tutti attorno cui si accumunano passioni dei protagonisti e della gente solo per la contentezza di averlo strappato agli altri e di averlo tenuto il più a lungo possibile nel proprio rione. Le origini del disegno partono da lontano.
A “Parte de Sopra”, è un vecchio palazzo di Via Perlici, dove sulla chiave dell’arco dell’ingresso, si collocava un bello stemma con due felini stilizzati dirimpettai e rampanti del quale era proprietaria la famiglia Ottaviani ai primi del ‘600. All’ avvocato Giovanni Meccoli, priore de “Parte de Sopra” di allora quel disegno piacque e l’adottò. Nacquero così i “Gatti Mammoni”!. Per l’Ing. Bruno Zucchi, Priore di “Parte de Sotto” per il suo quartiere volle un fregio autenticamente storico.
La fortuna fu quella di essersi ricordato che in un palazzo a pochi passi da casa sua in Via Fontebella c’era uno stemma dei Fiumi-Roncalli e la cultura lo portò dritto dritto all’Atlante del Coronelli, un’edizione del 1708, dove trovò appunto il riscontro critico. Più sofferta fu la realizzazione del Palio nel tentativo di armonizzare in un “cencio” lo stemma comunale. Colori rosso-azzurro contrapposti e bordature, come raffigurato nei vessilli dei re francesi, in oro.
La confezione del Palio – esclusa ogni destinazione “forestica” – fu affidata al Laboratorio San Francesco, istituzione ricreativa ed educativa per le figlie del popolo che, fondato nel lontano 1902 e affidato alle Suore di Sant’Anna, curava istruzione ed educazione delle ragazze di Assisi nel campo della maglieria, del taglio e del ricamo. E furono quelle mani gentili che punto su punto dettero vita al nostro Palio che oggi, dalla cronaca infocata di 52 “tenzoni”, passa alla storia ospite tra le mura antiche del Palazzo dei Priori.
Il Palio viene consegnato a tarda notte del Calendimaggio del 6 maggio 2017 a seguito del punteggio che la giuria darà alla Parte migliore tra i De Sotto e De Sopra alla presenza del Maestro de Campo con la lettura del dispositivo conclusivo dei giurati.
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