Sete di Pace Assisi, Bartolomeo I: “Offrire acqua di pace a mondo senza pace”. Il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo nella sua meditazione durante la preghiera ecumenica dei cristiani per la pace, nella Basilica Inferiore di San Francesco, ad Assisi ha detto: “”Per poter gridare anche noi ‘Vieni Signore Gesù’ con i nostri fratelli assetati di pace, dobbiamo come Chiese attraversare una metanoia, una conversione intrinseca, un cambio radicale di mentalità, un profondo ravvedimento, ed essere capaci come cristiani di attuare ciò che in sintesi ci richiama il Libro dell’Apocalisse: Ascolto – Conversione – Testimonianza profetica”.
Bartolomeo I ha definito l’ascolto “capacità di sentire il grido di Dio verso l’umanità, e udire il grido del nostro prossimo”. “Ma per ascoltare – ha sottolineato – dobbiamo imparare ad assaporare il silenzio. Un silenzio dell’ascolto che deve permearci, che deve metterci in relazione con Dio e con i fratelli, che ci libera da ogni catena, da ogni inganno, da ogni inquietudine”. “Ascoltare non significa essere uditori distanti e distaccati, ma partecipi, intimi con Dio e col prossimo”, ha aggiunto. “Significa conversione, e non ci può essere conversione senza ascolto”. Questa “conversione”, per Bartolomeo, è la “capacità” di portare il cuore e la mente a cambiare rotta, a convergere solamente su ”Colui che è”. E’ pertanto “passaggio obbligato per purificare la memoria, per vincere il male che affligge l’umanità, questa malattia spirituale, subdola, che vuole allontanare il tutto dal tutto, anziché offrire il rendimento di grazie eucaristico”. La “testimonianza profetica” dei cristiani, infine, deve permettere di “offrire acqua viva a chi ha sete, acqua che non ha fine, acqua di pace in un mondo senza pace, acqua che è profezia e tutti ascolteranno Gesù che dirà tre volte: ”Sì, verrò presto!””.
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