Accademia Properziana, convegno per i 500 anni di vita
L’Accademia Properziana del Subasio di Assisi celebra nell’anno in corso i suoi 500 anni di vita, essendo stata costituita alcuni anni prima del 1516. all’anno 1989, sotto la presidenza di Salvatore Vivona e con l’apporto di studiosi dell’ autorevolezza di Francesco Della Corte, di Antonino Scivoletto e di Paolo Fedeli, Assisi è diventato il centro internazionale degli studi su Properzio, al quale dedica convegni degli studiosi più attivi e prestigiosi sul poeta di Assisi e sulla poesia elegiaca di età augustea. I 19 volumi di Atti dei Convegni su Properzio, pubblicati regolarmente dal 1977 ad oggi, sono il punto di riferimento imprescindibile per gli studiosi di tutto il mondo, tanto che la prestigiosa casa editrice Brepols ha assunto a suo carico e a sue spese la pubblicazione, a partire dal volume dedicato a Properzio e l’età augustea: cultura, storia arte, edito nel 2014 in concomitanza con il bimillenario della morte di Augusto.
In quest’anno 2016, dopo una edizione dedicata alla presenza ed alla funzione del mito nel poeta assisano, si torna ai problemi interpretativi sul versante storico, osservando il poeta nella duplice prospettiva della età repubblicana che si è conclusa ad Azio nel 31 a.C. e della nascita del ‘principato’ con Augusto. Le discussioni sull’atteggiamento politico del poeta sono infatti destinate a inseguire i sentimenti di un poeta che non sembra avere dimenticato le brutalità della guerra civile dalla morte di Cesare alla battaglia di Azio, vicende culminate – per lui, la sua famiglia e l’Umbria – dell’assedio della Guerra di Perugia finita nel 39 a.C. La partecipazione di eminenti studiosi provenienti da varie Università italiane e da quelle di Francoforte e di Cambridge è espressione dell’attenzione di un pubblico mondiale a questi incontri biennali, che vantano quaranta anni di vita, a fare capo dal 1976. Nel rispetto della tradizione, il convegno si svolge ad Assisi, con inoltre una seduta in una città limitrofa, legata alla tradizione del Poeta, quale la città di Cannara, sulla quale incombe con le sue memorie l’antico municipio romano di Urvinum Hortense. Appuntamento il 30 maggio e il 1° giugno 2016.
Si è ormai rinunciato a formule trotto semplici, anche se efficaci come quella di ‘integrazione difficile’ nel mondo augusteo da parte di un poeta che aveva perso il padre e i beni nella guerra contro Augusto, perché è sempre più evidente che la dimensione etico-psicologica dell’individuo non è la chiave adeguata per comprendere vicende complesse, sviluppatesi in un lasso di tempo denso di mutamenti politici, istituzionali e culturali. I rinvenimenti archeologici recenti, come quello della ‘Domus del Larario’ parlano di un flusso intenso e reciproco di uomini e di idee tra la Assisi della gens dei Cesii – dedicanti del tempio ‘della Minerva’- e la Roma augustea; essi indicano una via che gli studiosi devono ancora percorrere, quella dei rapporti con Roma non nella prospettiva delle singole personalità, ma dei gruppi gentilizie e delle città dell’Umbria antica. Ancora più rilevanti sono i dati – a lungo tenuti nascosti – che si desumono da un’epigrafe frammentata, ritrovata in situ, in cui compaiono esponenti della famiglia di Properzio,e con ogni verisimiglianza è citato proprio il poeta Sesto Properzio, come costruttori del teatro della città, costruito o completato dagli eredi per legato testamentario.
Si può ritenere che solo la ricostruzione del tessuto gentilizio e sociale della città di Assisi in epoca augustea dia la dimensione e la prospettiva giusta per capire un poeta che non è fuggito ‘romanticamente’ dalla sua città per tentare una fortuna a Roma sostenuto solo dal suo genio poetico, ma che va visto come un esponente della aristocrazia cittadina cui non sono mai mancati i supporti della propria gens e dei potenti amici della gens Volcacia, presente sia a Perugia che ad Assisi. Ed è presumibilmente in questa dimensione corale della città di Assisi e dell’Umbria di età augustea che si dovrà trovare anche una interpretazione più convincente della ispirazione politica del Poeta. Comitato organizzatore e scientifico: Giorgio Bonamente, Roberto Cristofoli, Rosalba Dimundo, Paolo Fedeli, Giovanni Polara, Carlo Santini.
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