Assisi, Sindaco Proietti, l’eredità di San Giovanni Paolo II

Il Papa che ha lanciato l’anatema contro la mafia

Assisi, Sindaco Proietti, l’eredità di San Giovanni Paolo II

Assisi, Sindaco Proietti, l’eredità di San Giovanni Paolo II
da Stefania Proietti (Sindaco di Assisi)
Ricorrono oggi 12 anni dal passaggio alla casa del Padre di un uomo grande che ha fatto grandi cose per il mondo, per la Chiesa, per Assisi, ma anche per chi, come me, lo ha conosciuto come il Papa dell’infanzia, della giovinezza e dell’età adulta.

Anni passati insieme, tanto che è mancata, quella sera del 2 aprile 2005, una persona cara: con la mia famiglia, già provata per la recente scomparsa di nonna Giulia, abbiamo pianto seguendo la diretta in TV che ha annunciato che Papa Giovanni Paolo, GP2 per i giovani delle tante Giornate Mondiali della Gioventù trascorse insieme, non c’era più. Due i ricordi più vividi nella mia mente.

Di bambina di 11 anni, in un antesignano flashmob: una colomba formata da bimbi delle scuole di Assisi come me, in maglietta bianca e jeans, sul prato della Basilica Superiore di San Francesco, mentre nella Piazza Inferiore intorno a Lui i leader religiosi del mondo intero pregavano insieme per la Pace e con quell’appello al “cessate il fuoco” ottennero, quel giorno, una miracolosa tregua in tanti conflitti. Era il 27 ottobre 1986. Mai avrei immaginato che 30 anni dopo mi sarei trovata nella stessa Piazza, con indosso la fascia tricolore, ad accogliere, come Sindaco di Assisi, Papa Francesco, che con rinnovata forza ha lanciato al mondo il grido “Mai più guerra! Solo la pace è Santa!”

Il secondo ricordo risale al 2004: accompagnammo a Loreto una delegazione di giovani provenienti da paesi in guerra, cristiani palestinesi e israeliani insieme, come guide dalla Diocesi di Assisi alla piana di Montorso. Migliaia di persone per la veglia di preghiera e un obiettivo: raggiungere il palco dove i ragazzi avrebbero potuto sedersi accanto al Papa per pregare insieme a Lui.

In mezzo a 250.000 presenti perdemmo uno dei ragazzi palestinesi, non parlava inglese e ricordo ancora il silenzio surreale durante l’appello in arabo dagli altoparlanti per ritrovarlo! All’indomani della missione portata a termine anche per noi ci fu un abbraccio fermato in una foto con Giovanni Paolo II: già provato dalla malattia, aveva la statura morale di un gigante. Quando nel 2007 scoprimmo di essere in attesa di un maschietto, la prima idea del nome fu di Giuseppe: Giovanni Paolo! In 9 mesi di attesa non ho saputo trovare alternativa migliore.

Oggi Giovanni Paolo porta il suo nome orgoglioso e fermo, non ha conosciuto il grande Papa ma ne comprende da sempre, visceralmente, il valore e la grandezza.Un uomo grande, Giovanni Paolo II, la cui immensa levatura morale ha fatto cambiare il mondo, un Papa che ha voluto vedere, giudicare e gire, e che con la sua testimonianza di vita ha cambiato il corso della storia.

Un uomo Santo che ci lascia in eredità il suo magistero, la sua figura potente, il suo carisma imponente. Un grande Papa che ha lasciato tanto in eredità alla nostra Città, visitata 6 volte dal 1978 al 2002, gemellata con Wadowice, sua città natale. Giovanni Paolo II è il Papa che ha parlato della limitatezza delle risorse naturali all’Assemblea delle Nazioni Unite (2 ottobre 1979).

Il Papa che ha proclamato San Francesco d’Assisi patrono dei cultori dell’ecologia (29 novembre 1979).
Il Papa che ha introdotto i concetti di ecologia umana e di ecologia integrale (Centesimus Annus, 1991).
Il Papa che ha invitato le Autorità Pubbliche a prendere decisioni che non possono essere una ricerca infinita e sfrenata dei beni materiali che non tiene conto dell’ambiente (PAS, 1999).

Il Papa che ha lanciato l’anatema contro la mafia (9 maggio 1993). Giovanni Paolo II è il Santo che ha lasciato alla Città Serafica, benedetta terra natia di San Francesco, l’eredità dello “Spirito di Assisi”, con la straordinaria forza della preghiera che supera i confini delle culture e delle religioni per farsi vero potente strumento di Speranza e di Pace.

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