Carla Spagnoli, non c’è pace per i lavoratori della Colussi!

Carla Spagnoli, non c’è pace per i lavoratori della Colussi!

Carla Spagnoli, non c’è pace per i lavoratori della Colussi!

Nelle giornate di venerdì e sabato i lavoratori Colussi hanno annunciato uno sciopero di due ore per turno e lo stato d’agitazione per protestare «contro il mancato riconoscimento del premio di produzione» e soprattutto «l’atteggiamento di assoluta rigidità assunto dalla direzione aziendale» che ha portato alla rottura del dialogo con i dipendenti. Da più di un anno, ormai, seguo personalmente le vicende dell’azienda di Petrignano e posso capire benissimo lo stato d’animo dei lavoratori Colussi e la loro decisione di indire lo stato d’agitazione: a loro va la mia vicinanza e solidarietà.

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In questi anni gli operai hanno sempre fatto la loro parte e non si sono mai tirati indietro nel fare i sacrifici per il bene della Colussi: hanno rinunciato in passato a premi di produzione anche sostanziosi (parliamo di centinaia di euro in aggiunta alla paga di base), hanno subito l’assorbimento delle ferie e hanno accettato per tre anni i contratti di solidarietà, pur di salvare la produzione dello stabilimento e continuare a lavorare.

Elezioni RSU Colussi, Carla Spagnoli, una disfatta per FLAI-CGILNon dimentichiamoci, inoltre, che la Colussi è reduce da una recente e dolorosa vertenza che ha portato, pochi mesi fa, al licenziamento collettivo e all’uscita circa60 operai dopo che era stata spostata in Piemonte la produzione delle fette biscottate, produzione che successivamente è tornata  a Petrignano d’Assisi.

I lavoratori hanno dato tutto quello che potevano dare e hanno dimostrato di volere il bene dell’azienda tanto quanto la proprietà! Adesso gli operai chiedono solamente una turnazione di riferimento al posto di quella attuale, incerta e precaria, e il giusto premio di produzione che spetta loro di diritto e che tenga conto dei sacrifici fatti in questi anni!

Inoltre si chiede all’azienda la programmazione di un’adeguata manutenzione dei macchinari per la produzione e una migliore gestione del rifornimento di materie prime… Insomma, i lavoratori Colussi non stanno certo “chiedendo la luna”, chiedono solo delle condizioni ottimali per lavorare e produrre nella maniera migliore…

Perché allora quest’atteggiamento di chiusura da parte della proprietà e del management? Massimo Morelli, Segretario Provinciale dell’UGL Agroalimentare, ha anche puntato il dito contro l’assunzione di nuovi lavoratori interinali: in effetti queste assunzioni hanno il sapore della “beffa”, dopo che 60 lavoratori hanno dovuto lasciare lo stabilimento! Parliamo di decine di maestranze che hanno lavorato una vita in Colussi, acquisendo indubbie capacità ed esperienza!

Perché allora non richiamare loro sul posto di lavoro? Perché ci sono stati gli esuberi, se poi si sono assunti lavoratori interinali? Ancora una volta lancio un appello ad Angelo Colussi, discendente del fondatore e Presidente dell’azienda, che è cresciuto e si è formato a Perugia. Mi affido alla sua serietà e alla sua storia legata al territorio, oltre che ai suoi ricordi, per invitarlo a dialogare con i lavoratori di Petrignano, cuore storico della Colussi, e venire incontro alle loro richieste per avviare un dialogo costruttivo da entrambe le parti.

La Colussi è una grande azienda con una tradizione, un vanto per l’Umbria grazie sicuramente alla famiglia Colussi ma anche alle maestranze che ci hanno lavorato e ci lavorano. Solo il dialogo tra le parti potrà continuare questa bella storia del Made in Italy…

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

1 Commento

  1. Ma in questi casi i sindacalisti di Cgil Cisl ed Uil dove sono? Gli amministratori del comune di Assisi invece di presenziare concerti.. manifestazioni..inaugurazioni..farsi selfie ecc..perché non si preoccupano del problema? La Regione? Non pervenuta…..ragazzi siamo con voi ma siamo messi veramente male se chi ci amministra purtroppo non si interessa neanche a queste vicende che toccano il lavoro e quindi il futuro di tante famiglie. Non ci resta che sperare in un prossimo futuro migliore. Auguri a tutti voi per trascorrere un sereno Natale ( anche se le preoccupazioni sono tante).

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