Comitato iscritti Flai-Cgil Colussi: più impegno sicurezza lavoratori

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Comitato iscritti Flai-Cgil Colussi: più impegno sicurezza lavoratori

Si è riunito ieri, 26 maggio 2021, il Comitato degli iscritti Flai Cgil della Colussi che ha affrontato due temi delicati: la sicurezza del lavoro e il blocco dei licenziamenti. Il Comitato, ricordando le vittime della strage di Gubbio e ringraziando chi ha scioperato il 12 maggio, vuole rimarcare che la sicurezza nel posto di lavoro è un punto cruciale per definire lo stato di avanzamento di un’azienda e di un territorio.

“Ribadiamo – si legge nella nota del Comitato iscritti Colussi – che questo punto di discussione non è un tema da lasciare alle segreterie sindacali, ma deve coinvolgere e vedere come protagonisti tutti i lavoratori unitamente alle Rsu e agli Rls. L’Umbria è una delle prime regioni per incidenza delle morti sul lavoro – continua il Comitato – ed è necessaria quindi una sterzata netta da questo punto di vista, perché il nostro territorio merita più rispetto e più impegno per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.

L’altra questione affrontata dai lavoratori Colussi iscritti alla Flai Cgil è la vertenza nazionale per la conferma del blocco dei licenziamenti. “Il Comitato ritiene necessaria la conferma di questa misura – scrivono ancora i lavoratori – la presunta ripresa non può reggersi su un aumento esponenziale dei licenziamenti (già persi 500.000 posti lavoro) per far arricchire di più chi cavalcherà, appunto, la ripartenza. Non capiamo il merito di questa scelta da parte del Governo, che dice che non è ora di togliere (tassa di successione) ma è l’ora di dare… Non vorremo che, i ‘migliori’, per dare, intendano ‘dare il ben servito’ alle lavoratrici e ai lavoratori di questo paese che in piena pandemia si sono fatti un ‘mazzo tanto’ per assicurare i beni di prima necessità”.

Il Comitato degli iscritti Flai Cgil della Colussi sostiene e sosterrà “qualsiasi forma di mobilitazione che a livello nazionale verrà intrapresa per controbattere a questa offensiva dei padroni, di Confindustria e di qualche politicante vicino ai poteri forti”.

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