Giorno della memoria, Travicelli, consapevolezza e azioni concrete
Troppo spesso,in tante ricorrenze,c’è chi si riempie la bocca di parole
Claudia Maria Travicelli
(Capogruppo dei Democratici e Popolari per Assisi)
Il 27 Gennaio,ricorre la giornata della Memoria,ore e momenti dove si ricorda la Shoah,che ha seminato vittime e lasciato enormi strascichi,a chi l’ha vissuta e alle tante vittime sopravvissute e non. È giusto che di questa giornata,di queste tragedie e barbarie ve ne siano ricordi e si svolgano manifestazioni,anche se spesso però finiscono come ultimamente accade,con il viavai di amministratori,che confusamente partecipano,a volte anche senza che conoscano o sappiano quello che veramente è stato e in quali luoghi è accaduto.Enorme e sconvolgente è stato il prima e oserei dire,anche il dopo di quel 27 Gennaio 1945,quando quei cancelli dei campi di concentramento di Auschwitz,di Dachau e di tanti altri luoghi si sono aperti,molte sono altresì convinta,sono le località e i luoghi rimasti nascosti per varie ed assurde motivazioni.
Il 27 Gennaio,ricorre la giornata della Memoria,ore e momenti dove si ricorda la Shoah,che ha seminato vittime e lasciato enormi strascichi,a chi l’ha vissuta e alle tante vittime sopravvissute e non. È giusto che di questa giornata,di queste tragedie e barbarie ve ne siano ricordi e si svolgano manifestazioni,anche se spesso però finiscono come ultimamente accade,con il viavai di amministratori,che confusamente partecipano,a volte anche senza che conoscano o sappiano quello che veramente è stato e in quali luoghi è accaduto.Enorme e sconvolgente è stato il prima e oserei dire,anche il dopo di quel 27 Gennaio 1945,quando quei cancelli dei campi di concentramento di Auschwitz,di Dachau e di tanti altri luoghi si sono aperti,molte sono altresì convinta,sono le località e i luoghi rimasti nascosti per varie ed assurde motivazioni.
A volte mi domando,quante sono le città nel mondo dove questi drammi e questi nefasti avvenimenti,sono legati al nome di moltissime persone innocenti. Pensiamo alla marea di prigionieri che hanno varcato quei cancelli,che hanno veduto e letto quella scritta “Arbeit Macht Frei”,quel “il lavoro rende liberi”,che per tanti di loro sembrava una speranza e invece si è rivelata una triste frase,solo un cinico slogan.
Troppo spesso,in tante ricorrenze,c’è chi si riempie la bocca di parole e con l’organizzare presentazioni ed eventi vari,situazioni che trovano poi dal giorno dopo,dagli stessi,solo e soltanto grandi silenzi e tanta indifferenza.
Non si devono però dimenticare,o ricordare solo a comando,queste barbarie sono e saranno sempre parte della nostra storia.Molti luoghi nel mondo,ancora oggi sono scenari principali di tali orribili gesti,quante persone vivono in schiavitù e subiscono violenze di ogni genere e troppo spesso c’è ancora chi tace o finge di non sapere.Spesso e non solo, durante questa giornata mi vengono in mente le parole di Anna Frank “Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto…partecipo al dolore di milioni di uomini eppure,quando guardo il cielo penso che tutto volgerà nuovamente al bene…che ritornerà l’ordine,la pace e la serenità”.
Parole di enorme speranza e direi di grande attualità,che ci vogliono condurre verso la Pace,quella Pace che però,per mano degli uomini ogni giorno viene meno.Da amministratrice è mia convinzione,che solo lavorando attivamente e concretamente su questi temi,si potrà parlare di vera Pace.Non servono,se pur lodevoli,solo ricordi e frasi,si ha la necessità e il bisogno di realtà,ben vengano sì le parole e le ricostruzioni dei fatti,ma senza delle buone politiche non si potrà andare molto lontano. Ricordare sì è doveroso,ma nella realtà di oggi,affinché tutto questo rimanga un lontano ricordo,abbiamo bisogno di impegni concreti,da parte dei governi ad ogni livello e dal grande mondo vicino a tutte le realtà. Solo impegnandosi coraggiosamente ed attivamente su queste e per queste tematiche,si potrà parlare di uguaglianza, parità, vicinanza, pace,solidarietà e giustizia.
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