I “colloquia Propertiana” di Assisi a Bordeaux

A Bordeaux, nell’ambito del congresso della Fédération Internationale des Études Classiques (FIEC), il dottor Paolo Sartori, publishing manager della Brepols Publishers, ha promosso la presentazione del ‘Giornale Italiano di Filologia’ (GIF) e degli Atti del Colloquium Propertianum XIX ‘Properzio e l’età augustea’. Sono intervenuti i professori Carlo Santini, direttore del GIF, e Giorgio Bonamente, presidente dell’Accademia Properziana del Subasio e redattore degli Atti, entrambi docenti dell’Università di Perugia.  Nel presentare i sessantacinque anni di storia di una gloriosa e prestigiosa testata quale è il GIF, il professor Santini si è soffermato sull’opera dei precedenti direttori, in particolare quella di Nino Scivoletto, che per quaranta anni ha diretto la rivista, e sui compiti che attengono alla filologia nel XXI secolo nel confronto con le nuove scienze della modernità, espresso dal sottotitolo Journal of Ancient Sources and Their Contexts.

In particolare si è reso interprete dell’invito suo e dei colleghi del consiglio di direzione (G. Bonamente, P. Fedeli, G. Polara, A. Setaioli), perché sempre più ci si serva delle lingue dell’Europa (inglese, francese, tedesco, spagnolo) nella redazione degli articoli, in modo di corrispondere sempre più efficacemente al compito di internazionalizzare la pubblicazione. Ha inoltre evidenziato la continuità della Bibliotheca, che è attualmente giunta al sedicesimo volume con The Strange Death of Pagan Roma a cura di R. Lizzi Testa, con la promessa ai suoi lettori di riuscire a pubblicare un volume l’anno in forma di reading o di monografia.

Dopo aver illustrato al pubblico la nascita dei colloquia Propertiana nel 1976 ad Assisi per il meritorio intervento dei professori F. Della Corte, N. Scivoletto e P. Fedeli, ed aver delineato quale è stata l’attività pubblicistica realizzata intorno a Properzio nel corso di un quarantennio, Giorgio Bonamente ha posto in luce il momento storico particolare di questo volume, che esce nell’anno del bimillenario della morte di Augusto, l’imperatore che è riuscito durante il suo regno a dare un’impronta alla sua età. Di questo momento ‘magico’ hanno risentito la storia, le arti e la letteratura di quegli anni, e quindi anche l’umbro Properzio, seppure a modo suo, conservandoci intatto il segreto della sua scrittura.

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