Tribuna Palazzo, struttura adeguata e soprattutto sicura
da Veronica Cavalucci (Assessore)
L’ASD Calcio Palazzo ha diritto, come tutte le altre società sportive che insistono sul nostro territorio, ad una struttura adeguata e soprattutto sicura. È proprio per questo che la nostra amministrazione, invece di realizzare soltanto la tribuna spettatori, ha affidato in data 25/10/2018 un incarico finalizzato alla “redazione di atti tecnici necessari alla verifica e collaudo dell’impianto sportivo di Palazzo”.
La seconda fase di questo percorso, ancora oggi in essere, ha come priorità assoluta la realizzazione della nuova tribuna. Comprendiamo le preoccupazioni di chi non conosce lo stato dell’arte di questi interventi, visto che, contrariamente a quanto ci è stato contestato, preferiamo evitare inutili proclami e ci adoperiamo perché le parole si trasformino in fatti.
Come già preannunciato nella seduta del consiglio comunale del 29 luglio, il progetto esecutivo avente ad oggetto “realizzazione tribuna spettatori presso l’impianto sportivo di palazzo” è stato approvato dalla giunta comunale in data 12 settembre. Siamo ora nella fase di affidamento dei lavori, cui seguirà l’aggiudicazione, prevista entro la prima metà del mese di novembre. Ribadiamo dunque che entro l’anno 2019 l’ASD Calcio Palazzo e tutti i suoi spettatori, potranno finalmente usufruire della nuova tribuna.
Sembra uno dei soliti proclami dei Cine-Giornali Luce del ventennio fascista. Che, con l’imperiosa voce di Guido Notari, anche nei periodi più bui della guerra, proclamava vittorie dilaganti e “lievi perdite”.
Poi sappiamo tutti come è andata a finire.
Questa Amministrazione, con le chiacchiere è riuscita financo ad inquinare l’atmosfera, causando non solo il riscaldamento terrestre, ma anche quello della gente, stanca della FUFFA.
Il “sotuttoio” imperversa, adesso assessore e tecnico, quando Papa?
Esimio,
al contrario di quanto dicevano i latini, “Nomina sunt consequentia rerum”, Lei proprio, infatti, rappresenta il perfetto contrario.
Absit iniura verbis, Lei mi pare, oltre che il difensore d’ufficio di questa amministrazione (scritta volutamente con la a minuscola) come un “Arlecchino” la nota maschera della Commedia dell’Arte.
Se non è padrone della lingua latina, absit iniuria verbis, lo potremmo semplificare con “senza offesa”.
“Lo studentucolo che sa un po’ di latino e di storia, l’avvocatuzzo che è riuscito a strappare uno straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori, crederanno di essere diversi e superiori anche al miglior operaio.”
ANTONIO GRAMSCI
Ubi maior minor cessat.
È mai possibile! Questo santo vegliardo non ha ancora sentito dire nella sua foresta, che Stalin è morto!
Adesso è l’era del mojito.