Via Lattea, la cavallina albina è partita in Svezia
“Non l’ho fatto per i soldi, ma per il bene della cavallina, per tutelare la sua incolumità e garantirgli un futuro ed una prospettiva di carriera agonistica in una fra le più importanti e qualificate scuderie al mondo”. Con la voce rotta dalle lacrime, Sergio Carfagna, proprietario di Via Lattea, la cavallina albina figlia di trottatoti (Gruccione Jet e Melodiass) nata lo scorso anno, il 5 aprile, all’ombra della basilica di San Francesco ad Assisi nel proprio allevamento-scuderia, non si da pace quando vede salire la puledra “bianca” sul van che, alle ore 10,15 precise, l’ha condotta a Malmo in Svezia dalla sua nuova “famiglia”, dei numeri uno in europa del trotto, Michael Knutsson e Tristan Sjoberg (Knuttsson Trotting AB), titolari della scuderia più quotata in circolazione.
Oltre un giorno e mezzo di viaggio con tappe prestabilite, la prima a Mordano in provincia di Bologna, dove opera Marco Folli, titolare della Trotstallions, allevamento e stazione di monta dei più importanti stalloni di trotto, fra cui Iglesias, altro cavallo di proprietà di Sergio Carfagna, balzato suo malgrado, a fine marzo del 2009, agli onori della cronaca nazionale dopo essere stato rapito (con tanto di richiesta di riscatto) e poi ritrovato, grazie alle forze dell’ordine, in condizioni disperate dallo stesso proprietario che con amore e caparbietà è riuscito nel miracolo di farlo tornare in pista e vincere di nuovo.
Un episodio, non solo quello, che ha segnato la vita del titolare della “Scuderia dei miracoli” (così e’ stata ribattezzata nel libro di Giorgio Galvani e Marco Vinicio Guasticchi) tanto da indurlo a cedere alla plurititolata scuderia svedese, in partnership, Via Lattea, la cavallina albina unica nel suo genere in europa e nel mondo, pronta a scendere in pista. “In Svezia Via Lattea sarà al sicuro in buone mani ed avrà un futuro radioso anche se non dovesse scendere in pista, eventualità in cui noi tutti però crediamo fortemente – precisa Sergio Carfagna.
“Dopo il rapimento di Iglesias e i momenti successivi alla sua scomparsa, la richiesta del riscatto ed il ritrovamento in condizione pietose, la mia vita è cambiata, non è più la stessa. Alcuni episodi poi che sono accaduti in scuderia ad altri cavalli mi hanno indotto a prendere questa decisione, difficile e sofferta per Via Lattea che considero come una figlia piovuta dal cielo, un segno divino da difendere con amore.” Al suo arrivo in Svezia, Via Lattea troverà ad accoglierla, nella scuderia (proprietaria di Sebastian K, detentore del record del mondo, 1.07.7) uno tra i più grandi preparatori di cavalli oggi esistenti al mondo, Stig H.Johansson, trainer di Victory Tilly, mitico rivale del capitano Varenne.
Accanto a Sergio Carfagna ad Assisi, prima della partenza della cavallina albina (a cui in questi giorni siti specializzati e stampa svedese e canadese dedicano ampi servizi) ci sono i collaboratori più stretti fra cui Padre Danilo Reverberi, frate francescano, esperto come pochi di genealogie e cavalli da corsa ed il professor Maurizio Silvestrelli, direttore del Centro di Studio del Cavallo Sportivo, presso la facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia, che non esita a ribadire come Via Lattea rappresenti “il primo caso di mantello bianco riscontrato nel trottatore italiano che forse va bene al di là anche dei confini nazionali”.
La puledra nata ad Assisi è infatti un caso unico nella razza del trottatore italiano. A livello internazionale sono riportati solo due casi nello Standardbred: una femmina nata nel 1998 in Canada e un maschio nato nel 2012 nel New jersey. Un evento, quello della cavallina italiana, che è sotto la lente di ingrandimento della scienza e sotto l’attenzione dei media, non solo italiani ed europei, che se la contendono.
“Via Lattea, ne sono sicuro a dispetto di tutto e di tutti, scenderà in pista e porterà in giro per il mondo il nome di Assisi, dell’Umbria, della scuderia Carfagna e di San Francesco quasi a voler rappresentare, che talvolta, quelle che sembrano diversità sono risorse inaspettate. Un segnale anche per il sistema dell’ippica italiana e per chi ci governa ad invertire la rotta e garantire a migliaia di famiglie che lavorano in questo settore un futuro migliore con più certezze e meno improvvisazioni”, sentenzia padre Danilo Reverberi.
Se Via Lattea, un giorno scenderà in pista per entrare nella leggenda c’è già chi come, Giampaolo Minnucci, driver di Varenne si è prenotato da tempo per “guidarla”:”Sergio Carfagna lo sa, io sono cresciuto nella sua scuderia e Via Lattea un po’ la sento anche mia.”
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