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Elezioni Europee? Sappiamo veramente per chi votiamo?
Premesso che non abbiamo molta preparazione in materia di Europa, a pochi giorni dal voto per il parlamento Europeo, come al solito non si sa chi votiamo perché le candidature sono calate dall’alto delle segreterie dei Partiti, non sappiamo perché votiamo, non avendo una preparazione sulla costituzione Europea che ci permetta di partecipare democraticamente con cognizione di causa, ma siamo martellati dalla propaganda di chi per altri interessi, si fa sentire di più su tutt’altre cose.
Da secoli incombe l’idea o meglio l’ideale di un continente europeo che sia molto più di una realtà geografica omogenea, molto più dell’ insieme di comuni interessi economici, e molto di più di una “Potenza” internazionale in grado di competere e contrastare il resto del mondo.
Purtroppo, rispetto all’ideale sognato, l’Europa che la Politica ci ha dato è tutt’altra cosa. Voglio riprendere e pubblicare ciò che un caro amico nel 2005 scriveva su l’ideale d’Europa.
“…Un Europa dei popoli, delle Patrie, un Europa insomma, che comprenda le istanze, gli interessi le vocazioni,le tradizioni culturali di tutte le Nazioni che la compongono.Un Europa che abbia un proprio esercito, una propria Polizia, una propria Magistratura federale e soprattutto una politica estera condotta da un proprio Ministro degli Esteri che rappresenti con voce univoca gli europei nei consensi mondiali.
Un Europa che abbia gli strumenti per realizzare una politica economica e commerciale unitaria per fare fronte a quella vera e propria aggressione che ci arriva dall’Asia ed in particolare dalla Cina e dall’India che propongono al mercato gli stessi bene che la nostra industria produce, ad un decimo del prezzo degli standard europei determinano.
A tale proposito, non essendo più possibile competere con questi paesi né sul piano dei prezzi, né su quello di produzione più sofisticate. Cina ed India laureano decine di migliaia di ingegneri ogni anno ed investono moltissimi guadagni dal differenziale commerciale con l occidente in ricerca avanzata, al contrario dell’ Europa che investono poco.
Un Europa che limiti l’immigrazione, clandestina e non, sia per non snaturate la nostra cultura e le nostre tradizioni e sia perché siamo convinti che la solidarietà verso il terzo mondo si dimostra molto meglio aiutandolo in loco che non stradicando e trapiantando le sue popolazioni.
Non siamo insensibili alle situazioni difficili, spesso disperate che spingono questi esseri umani ad invadere il nostro territorio, ma gli aiuti debbono essere regolati quantitativamente e soprattutto qualitativamente nell’ambito di una solidarietà sostenibile. E giusto accogliere, con la possibilità di offrire loro una vita decente e non una semi schiavitù.
Soluzioni parziali o inadeguate non hanno risolto le situazioni drammatiche di quei Paesi. Si deve cambiare registro e vedere il problema nell’ottica della razionalità e della logica al di fuori della demagogia, della superficialità e dell’ approssimazione se ci si vuole veramente avvicinare alla soluzione permanente del problema…”.
Questo era ciò che si diceva nel 2005.
Maggio 2019, tutti vogliono cambiare questa Europa, con quale Europa? Speriamo nel futuro di far rinascere l’ ideale d’Europa che sia qualcosa di più degli egoismi di chi sta meglio o di chi ha l’ arroganza di voler contare di più.
Insomma un Europa reale e vera e non un Europa virtuale. Ritornando alla nostra Italia ed alla politica nazionale, tutti i giorni i governanti ci dicono: “per il bene degli Italiani facciamo quello che loro hanno chiesto con il voto del 4 marzo 2018”
Da cittadino non Eletto, ma elettore, chiedo: Di legge elettorale non se ne parla più? Nessuno tenta di cambiarla? Forse fa comodo a tutti i partiti? Nel caso di ritorno al voto, sempre con il “Rosatellum”? Avremo sempre governo formati tra accordi e contratti a tavolino? Ecco, ci risiamo con i prezzi dei carburanti che viaggiano a costi sostenuti, non è il caso di frenare le famose tasse? Sarebbe anche una espressione pratica per aiutare tutti i cittadini che lottano per arrivare alla fine del mese.
Anche i poveri usano queste materie prime.Quella “Sovranità popolare” tanto osannata a parole, aspetta un segno con le azioni.
EVVIVA L’ITALIA
EVVIVA L’EUROPA DEI CITTADINI E DELLE PATRIE
da Bastianini Giorgio
Libero cittadino che spera nei liberi cittadini
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