Il muro della discordia ad Assisi, che ne dice l’ex sindaco Antonio Lunghi?
Aristodemo Sportoletti era un dipendente del Comune di Assisi assunto come netturbino che la buona anima dell’ing. Gianfranco Vincenti valorizzò dandogli l’incarico di fabbro del Comune. Si esprimeva male con la lingua ma aveva una grande abilità con le mani soprattutto con il martello e la forgia, mestiere che aveva appreso da bambino, lavorando per molti anni alle officine Franchi di Bastia Umbra.
Molti dei lavori in ferro battuto del Comune, sotto la direzione dell’ing. Vincent,i sono stati realizzati da Aristodemo ed adornano le nostre vie e piazze.
Mi sono ricordato di Aristodemo ripensando ad una protezione in tubolare in acciaio installata nel 2009 in Assisi alla fine di Via S. Gabriele dell’Addolorata In prossimità dell’incrocio di via Umberto Primo.
Occorreva realizzare una protezione efficace per impedire che le persone potessero sporgersi e cadere nel sottostante vuoto.
Il problema è stato risolto anteponendo al muretto esistente una staccionata in tubolare di ferro; la soluzione non è assolutamente all’altezza a quella cura del particolare che fa di Assisi una perla preziosa.
In questi giorni sui social, e non solo, ci sono state una serie di polemiche relativa ad un intervento di manutenzione realizzato sul muro che delimita il prato antistante l’ingresso alla Basilica Superiore dalla strada sottostante.
Anche qui l’intervento è stato determinato dalla necessità di dare risoluzione a problematiche relative alla sicurezza dei visitatori ma la risposta non è stata quella adottata nel 2009 dall’Amministrazione Comunale.
Si è intervenuto sulla carne viva di muri secolari per risistemarli ed adeguarli alle prescrizioni della legge in materia di sicurezza senza dare l’impressione che qualche cosa si sia modificato. Ancora esistono muratori che sanno fare queste cose e cerchiamo di tenerceli cari.
Vorrei spendere una parola sulla qualità degli interventi realizzati al Sacro Convento non da oggi. Costituiscono il riferimento più autorevole della grande tradizione italiana del restauro sia dei beni artistici che architettonici.
I lavori realizzati nel grande cantiere della Basilica e del Convento sono stati la scuola per decine di artigiani: scarpellini, marmisti, muratori, fabbri, falegnami, ecc., che il mondo ci invidia e che oggi sono pressoché scomparsi.
Sergio Fusetti, responsabile degli interventi sul patrimonio architettonico ed artistico del Complesso Monumentale è un grande restauratore oltre che un innamorato di Assisi.
Da poco si è concluso UNIVERSO ASSISI. Senza esprimere giudizi, l’unico spettacolo che ha avuto una grande risonanza è stato quello iniziale con la presenza di Mogol realizzato proprio nello spazio antistante la Basilica Superiore.
Questo a conferma di quanto ho più volte asserito: un Festival in Assisi va costruito in sinergia con le forze attive di questa città in primis con i Frati del Sacro Convento che grazie a Dio continuano a lavorare per valorizzare e far conoscere al mondo il luogo ove è sepolto il Santo ma indirettamente la Città ed il suo territorio.
Non possiamo essere ipocriti e misconoscere che se Assisi rimane il punto di riferimento del Turismo nella nostra Regione, questo è dovuto alla presenza dei Francescani e di tutto quello che i Francescani hanno saputo immaginare e costruire, gettando ponti e non erigendo muri.
Allora non possiamo ogni volte che vediamo mettere su un ponteggio gridare allo scandalo!!!!
Certo l’Amministrazione Comunale poteva intervenire e far conoscere gli atti amministrativi che sono di sua competenza per quanto riguarda questa vicenda.
Dire le cose come stanno molte volte crea impopolarità ma occorre passare sotto queste forche gaudine se si vuole essere credibili.
LE LITANIE DEI CHIERICI
Che strano intervento! Si parte dalla memoria di un fabbro valente e si approda alle Lodi non delle Creature ma dei Frati! Le Lodi dei Frati non vanno a loro merito se, come nel caso del muretto di San Francesco, i conventuali hanno eretto un dissuasore di pietra al posto di una bella ringhiera da fabbro esperto e tenace come è stato Sportoletti. Invece di tante litanie da chierico sui meriti immensi dei Frati, perché non portare il ragionamento fino in fondo e ammettere che l’opera di una artigiano del ferro, unita a quella del muratore, poteva realizzare essa sola il manufatto che serviva a sicurezza e finimento estetico? Una seduta lasciata bassa e regolarizzata in basso, con sopra un balaustrino artistico, ferro più muratura, stando attenti alle altezze per la facciata e per la vista panoramica sulla Valle, che cosa costava pensarla ai Frati, studiarsela alla Soprintendenza, favorirla al Comune, che, dove è necessario, in città, replica ovunque gli orrendi tubolari di via Galeazzo Alessi?
Il risultato, adesso, è che abbiamo un muretto di un metro sul quale io continuo a chiedere: quale sarà il regolamento di polizia che lo terrà in esercizio? Lo si potrà fare a proprio rischio e atletismo da Olio Cuore oppure non si potrà proprio farlo per normativa vigente? E avete visto com’è rimasto il tratto di muretto in marmo che sta attaccato alla facciata? Irregolare, senza indicazioni di salita o di divieti, senza dissuasori. Com’era prima, perché lì, certamente e doverosamente, le mani nessuno si azzarda a metterle. E quel tratto iniziale di muretto delimita lo spazio del sagrato, la zona franca ipercontrollata sulla quale sarà permesso di tutto? Prato chiuso, muretto a prova di salto da Olio Cuore. Solo il sagrato resta? Qui quali litanie ci saranno raccontate?
CORREZIONE
Lo si potrà fare, UN SALTELLO, a proprio rischio e atletismo da Olio Cuore oppure non si potrà proprio farlo per normativa vigente?
Ho iniziato a leggere il commento del Sindaco LUNGHI con curiosita’ e scetticismo iniziale, ma devo confessare che mentre procedevo nella lettura mi dicevo: “che stupido,pensavo sarebbe stato un intervento a sfavore del clamore nato sulla vicenda”….invece lo scetticismo era ben riposto!!!
Che i Religiosi in Assisi siano una parte predominante ed ugualmente importante nessuno lo mette in discussione, diverso e’ assistere ad uno “spettacolo” di mancanza di sensibilita’ e, permettetemi di cultura dell’informare (dove Padre Fortunato invece figura come maestro), dove si e’ voluto fortemente non fornire informazioni e non fare chiarezza su una vicenda, forse sopravvalutata all’inizio, ma che ha preso con il tempo una piega pesante. In talecontesto ci si aspettavano interventi dei garanti, a cominciare dal Sindaco, passando per la Sovrintendenza e ultimo e non ultimo il Sacro Convento stesso. Perche’ Assisi e la NOSTRA Basilica non e’ territorio di alcuno ma di TUTTI e come tale necessita fare chiarezza in ogni ambito, anche quello ritenuto, a sragione, stupido, ragionando impropriamente: io a casa mia faccio quello che mi pare.
Abbiamo iniziato con il chiudere la Piazza Inferiore, a rendere quasi impossibile arrivare in Via Giorgetti a chi ne ha titolo (proprietari che devono “prenotare” la visita per le loro proprieta’), creare mancato soccorso per persone che si sono sentite male all’interno dell’area “pilomattata”, alla NEGAZIONE per le persone diversmanente abili alla Piazza Inferiore di San Francesco….devo continuare? Dove andremo a finire? Ospiti in casa propria? E non parlo della sola area della Basilica, stiamo divenendo Ospiti in Assisi, noi assisani, con la complicita’ sorda e cieca volutamente dell’Amministrazione e dell’Opposizione..
Ora basta…..anni orsono difronte ad un immobilismo politico si candido’ il compianto Mino DAMATO, persona di spessore ed assolutamente superpartes. In quell’occasione non capimmo la grande opportinita’ che ci veniva offerta: cerchiamo ora un altro Mino DAMATO per portare un buon governo nel nostro territorio…ne abbiamo veramente bisogno.
Innanzi tutto, sarebbe stato più opportuno che si fosse firmato come consigliere comunale, e non come ex vice sindaco.
Vero è che lo è stato, ma in passato…
Quanto all’evocazione della protezione tubolare di via Alessi, ad esser precisi, come cosa adatta al “muretto” di San Francesco, c’è una famosa locuzione di Virgilio, tratta dalle Georgiche, Si parva licet componere magnis. Virgilio si chiedeva se è lecito comparare le cose piccole a quelle grandi.
Ebbene no, vogliamo paragonare quel tubolare, ora anche arrugginito, di nessuna valenza artistica, come fosse idoneo per anteporlo al muretto di San Francesco?
Certamente no.
Tutto il discorso fatto dal Lunghi, ora scendo dalla nobile letteratura latita ad un comunque grande film di Mario Monicelli, Amici miei, per dire che il suo discorso, ha proprio le caratteristiche di una “supercazzola”.
Per il resto la difesa d’ufficio dei Conventuali, dovuta anche dal fatto che Lunghi (Azienda) abbia lecitamente partecipato ai grassi e grossi lavori di riparazione dei danni del Sisma del 26/09/1997, pagati dallo Stato e non dai “Poverelli”, di certo non lo giustifica ma ne fa un pretesto.
Ultimamente, sarà il caldo, o improbabili sogni di glorie future, sembra che il Lunghi sia passato tosto dalla presunta opposizione alla maggioranza, senza nemmeno passare per la via che conduce a Damasco.
Nei “Palazzi”, in questi ultimi giorni vi sono stati dei grossi fermenti, alcuni pubblici ed altri consumatisi in camera caritatis.
Questa amministrazione (volutamente scritta senza maiuscola), in avanzato stato putrescente, è stata, ed ancora lo è, una iattura per Assisi. Proietti-centrica, con una corte di servi, nani e giullari intorno, che ripetono il suo verso. Taluni per ovvi interessi, altri per velleità, altri, per dirla con Sciascia, perché sono dei quaquaraquà.