Francesco Mignani, ancora degrado nelle vie del centro storico di Assisi
Ancora degrado nelle vie del centro di Assisi. Vivere o sopravvive? Pare che per alcuni cittadini di Assisi nell’affrontare le problematiche quotidiane non vi sia altra scelta e che tra il vivere e il sopravvivere, sono COSTRETTI a SUBIRE solo la seconda soluzione. Almeno questo é quello che capita ( torno sull’argomento dopo sei lunghi mesi), ai residenti di Vicolo Fortini, traversa di via Fortini. In questo che era uno dei più belli angoli di Assisi, insiste una impalcatura a fianco di una abitazione privata, posizionata dai tempi dell’ultimo terremoto.
All’amministrazione chiedemmo di intervenire sui proprietari dell’edificio affinché iniziassero i lavori di riqualificazione, ma a distanza di anni nessuna risposta. Il disagio avvertito dai cittadini è rappresentato dal fatto che il cantiere è del tutto incustodito, non vi è traccia di cartelli che indichino i responsabili dello stesso, la casa perimetrata presenta importanti segni di degrado pericolo di crolli, e lo spazio è angusto e scivoloso per via della poca luminosità .
Sotto il palco tanta sporcizia accumulata negli anni, il vicolo non può essere pulito adeguatamente e risulta covo di ratti e di zanzare. Un vero test quotidiano di SOPRAVVIVENZA per i pochi residenti, aggravato dal fatto che alcuni di questi presentano anche delle invalidità motorie. A far da cornice a tutto ciò nel vicolo si trova anche un discendente , uno scarico fognario che perde liquami ed è maleodorante, contribuendo a rendere l’aria della piccola via ancora più malsana.
Credevamo che l’attenzione ai problemi dei cittadini fosse una delle priorità dei nostri amministratori, mai avremmo pensato a tanta negligenza ed indifferenza. Questo è un nuovo appello ad intervenire, rivolto a coloro che “ DOVREBBERO” tutelare la salute, la sicurezza dei cittadini e il decoro della città. In questo caso la scelta dei residenti di vicolo Fortini è la scelta dei diritti, della dignità e della civiltà. È la scelta del VIVERE, perché del sopravvivere ne abbiamo piene le scatole.
Francesco Mignani
Commenta per primo