L’Unificazione dei Comuni di Assisi e Bastia Umbra
L’Unificazione dei Comuni – Nel cuore della Valle Umbra Nord, si pone un dilemma rilevante legato alla fusione dei comuni di Assisi e Bastia Umbra. Nonostante la sua importanza per la comunità locale, la questione sembra ricevere scarsa attenzione nel dibattito pubblico, soprattutto durante la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e del governo di Bastia. Ne parla Carlo Cianetti su AssisiMia.
La loro stretta vicinanza geografica e l’interconnessione delle attività commerciali, culturali e sociali delineano una realtà in cui i confini tra i due comuni risultano sfocati, generando talvolta confusione su dove esattamente termini Bastia e dove inizi Assisi. Questa confusione è stata amplificata durante i periodi più restrittivi della pandemia, quando la distinzione tra i due territori divenne cruciale per evitare sanzioni legate agli spostamenti.
L’unione dei due comuni offrirebbe diversi vantaggi, tra cui incentivi economici rilevanti previsti dalla legislazione nazionale per le comunità che scelgono di confluire, oltre a una possibile esenzione dal patto di stabilità per un periodo di 5 anni, che permetterebbe una maggiore flessibilità nella spesa. Inoltre, ciò comporterebbe un notevole aumento dei trasferimenti da enti sovraordinati come la Regione e lo Stato, contribuendo a consolidare la base finanziaria del nuovo comune. L’unità di Assisi e Bastia creerebbe un’entità con uno dei PIL più alti nella regione, unendo il rinomato polo turistico di Assisi con una robusta rete manifatturiera e commerciale tipica di Bastia Umbra. Inoltre, vi sarebbe una riduzione delle spese amministrative e una ristrutturazione mirata dei servizi pubblici, con l’obiettivo di sostenere la vita sociale, la famiglia, il tempo libero e lo sport.
Sebbene sia legittimo ipotizzare dubbi sulla compatibilità delle vocazioni culturali e sociali di Assisi e Bastia, un’analisi più approfondita rivela che alcune realtà locali come Santa Maria degli Angeli, Petrignano e Tordandrea mostrano una maggiore affinità con il tessuto sociale e culturale di Bastia, piuttosto che con il centro storico di Assisi. La proposta di suddividere il territorio in due comuni distinti, con Assisi e le frazioni di montagna da un lato e il resto del territorio dall’altro, è stata respinta in quanto avrebbe comportato un isolamento e un impoverimento ulteriori per Assisi e la sua zona montuosa, mentre il resto del territorio avrebbe perso il beneficio derivante dall’immagine e dalla risonanza mediatica di una città prestigiosa come quella di Francesco.
In conclusione, la decisione cruciale che emerge è il nome del nuovo comune unificato. Sebbene sembri ovvio optare per “Comune di Assisi”, la scelta del nome va oltre una mera formalità e richiede una valutazione attenta delle implicazioni della fusione sull’intera comunità.
NON SONO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO
se resta così com’è e mi hai capito io sì
I comuni più sono piccoli e meglio sono amministrati vedi esempio della Svizzera!