Maurizio Terzetti, Pincio, come si è arrivati a questo degrado?

Maurizio Terzetti, Pincio, come si è arrivati a questo degrado?

Maurizio Terzetti, Pincio, come si è arrivati a questo degrado?

da Maurizio Terzetti
Non è stato per un problema di cattiva volontà se il Pincio è arrivato ai minimi termini della sua storia gloriosa e benemerita. Non è stato perché qualcuno ce l’ha avuta, in particolare, con quel bosco trasformato in giardino per il gusto della città di fine ‘800. Meriti e colpe vanno cercati nell’idea di Assisi che si è formata ed è stata coltivata nel corso dei decenni.
Così, c’è stata una Assisi che ha avuto bisogno come il pane delle funzioni di divertimento, di svago e di decoro cittadino alle quali poteva assolvere il Parco ed è quella, in grande continuità, di Arnaldo Fortini e dei governi cittadini fino a tutti gli anni ’60 del ‘900.

C’è stata poi una Assisi, dalla fine degli anni ’70 fino ad oggi, che ha ritenuto, sempre di più, di poter fare a meno del Pincio, perché ormai i flussi turistici, lo svuotamento della città nel centro storico, il formarsi mediatico e multimediale della città della pace di tutto il mondo hanno relegato il Pincio in un giardino di nostalgie.

Il gatto ha cominciato a mordersi la coda: meno gente perché meno servizi, meno servizi perché meno gente, e così via. In quest’ottica, è stato lodevole e di frontiera il compito di tenere aperto il Parco assolto dai volonterosi ragazzi del Bronx.

Per oggi: è chiaro che l’onda della scarsa utilità complessiva del Pincio ha bagnato anche le sponde dell’amministrazione comunale in carica. Qualcuno se ne vorrà, ma non importa, questi sono i fatti: siamo arrivati a promettere l’uso del Parco risanato – nell’estate del 2020 – proprio alle soglie del rinnovo del Consiglio Comunale.

Questo è e questo corrisponde a un disinteresse recente, degli ultimi due o tre anni, che potrebbe concretizzarsi anche per la prossima estate, con un Pincio magari riaperto ma privo di idee e di iniziative, ancorché ristrette. Io sono apertamente per spettacoli e intrattenimenti da tenersi in un cartellone ad hoc per il Pincio.

Insomma, il Parco potrebbe ancora tanto servire, già dalla prossima estate, alla Assisi di domani, cerniera com’è rimasto tra il centro storico e la “benedetta” area di espansione oltre Porta Cappuccini.  

Di questo parlerò nel prossimo articolo.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*