Assisi abbandonata a sé stessa, Paoletti, è triste vederla così

Una amministrazione insensibile al degrado evidente nel centro storico

Assisi abbandonata a sé stessa, Paoletti, è triste vederla così

Assisi abbandonata a sé stessa, Paoletti, è triste vederla così

da Leonardo Paoletti Consigliere Comunale FI
Sono trascorsi circa quindici anni dal terremoto che ha colpito la nostra città ed una significativa fetta della nostra Regione. L’allora Sindaco Bartolini con capacità ed efficacia seppe, negli anni successivi, spendere oculatamente i molti denari che arrivarono per la ricostruzione lasciando in eredità una città e il suo territorio rinnovati ed in piena efficienza. È molto triste vedere oggi la nostra città abbandonata a se stessa con una amministrazione insensibile al degrado evidente nel centro storico di Assisi.

È di questi giorni la riparazione fatta in via Borgo Aretino sulla pavimentazione, che può certo definirsi nuova, eseguita con delle toppe in catrame dove si sono create buche a causa del deterioramento del piano stradale.

Credo che non sia accettabile nessuna altra soluzione se non quella della sostituzione della pietra e non certo un rattoppo eseguito con catrame che certamente avrà una durata limitata nel tempo, un lavoro inadeguato sotto ogni aspetto, estetico, funzionale e tecnico. Purtroppo il degrado della città non si concretizza solamente nelle buche rattoppate con il catrame. I nostri splendidi e caratteristici vicoletti vengono lasciati all’abbandono e nella sporcizia più totale.

Le recenti piogge hanno mostrato l’inadeguatezza delle forazze, che risultano sporche e quindi inadeguate ad assolvere il compito deputato a smaltire le acque piovane, e la pulizia delle stesse è spesso demandata alla buona volontà di qualche cittadino che si adopera sostituendosi al l’operato dell’Amministrazione Comunale. L’incapacità a far rispettare le regole risulta evidente con la triste storia dell’Arredo Urbano.

Dopo innumerevoli incontri e riunioni di varia natura, uniti ad un mare di proclami e promesse, la situazione dell’Arredo Urbano delle attività commerciali, pur essendo in vigore un regolamento, non viene minimamente fatto rispettare. L’amministrazione non ha mai preso provvedimenti adeguati verso coloro che marciano fuori regola, svantaggiando così chi, con grande senso civico e ligio al dovere, rispetta le norme in materia. Segnali chiari di abbandono vengono anche dalla pubblica illuminazione. Ogni sera in Assisi ci chiediamo quale via sarà illuminata e quale resterà al buio, offrendo uno spettacolo della città di Assisi desolante e sconfortante.

In buona sostanza, e nonostante il continuo aumento di tasse verso i cittadini applicato dal binomio Ricci Lunghi, i servizi sono sempre meno e sempre più scarsi, la trascuratezza è evidente. A detta di chi ci governa le difficoltà sono figlie sicuramente di una carenza di risorse con cui oggi l’Amministrazione Comunale deve fare i propri conti. Le possibilità di reperire le giuste risorse per la manutenzione, senza caricare i cittadini di tasse e imposte, si sarebbero potute reperire anche dalla Imposta di Soggiorno da applicare ai tanti turisti che soggiornano in Assisi, imposta che questa amministrazione testardamente non ha voluto applicare facendo ricadere sui cittadini il disagio di una città abbandonate e non curata.

Chi ci ha, e ci sta, amministrando continua a dare dimostrazione di incapacità  ed inefficienza,  fortunatamente siamo ormai prossimi alle elezioni per il rinnovo delle cariche Amministrative, siamo certi che i cittadini non si faranno sfuggire l’occasione per bocciare chi ha dimostrato la sua palese inadeguatezza.

 

1 Commento

  1. carissimo amico Paoletti,nessuno abbandona Assisi..soprattutto io. volevo solo rassicurarti su via Borgo aretino, le toppe di catrame sono solo temporanee in attesa di far passare le feste, poi chiuderemo in parte il traffico e sostituiremo le pietre rotte. abbiamo messo momentaneamente il catrame per attutire i rumori molesti che crea la pietra rotta al passaggio delle macchine…e come dice un noto Premier, stai sereno

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