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La “Festa della Mamma” a Tordibetto, evento a risonanza nazionale
di Beatrice Susta
Con l’arrivo della primavera, la stagione della vita, la comunità di Tordibetto, nel mese di maggio, si ritrova intorno all’annuale celebrazione della Festa della Mamma: un evento che, se ormai da tempo ha assunto una risonanza nazionale, a Tordibetto acquista un significato tutto particolare, in quanto proprio lì, nel lontano 1957, tale festa iniziò ad essere celebrata, per volontà del parroco del tempo, don Otello Migliosi.
La festa e il suo fondatore, Don Otello Migliosi
Don Otello, con quel gesto, volle omaggiare anzitutto la memoria di sua madre, morta anzitempo quando lui non aveva ancora compiuto cinque anni, e con lei ogni madre; più ancora, ogni persona capace di offrire la propria vita per gli altri, con quella gratuità che la figura materna, per naturale privilegio, sa incarnare verso i propri figli.
Dalle prime edizioni, vissute all’insegna dell’essenzialità, la Festa, nel corso degli anni, ha assunto un’importanza sempre maggiore, grazie all’impegno delle associazioni del territorio (la locale Pro Loco e la Confraternita di San Bernardino da Siena) che hanno permesso l’organizzazione di eventi culturali e spirituali, tutti connotati dall’identico spirito originario, pur nel doveroso adattamento alle rinnovate esigenze dei tempi. Icona della festa è il Parco della Mamma, unico in Italia, costruito nel 1970 intorno ai ruderi dell’antica chiesa di Santa Maria di Vico, al centro dei quali si erge, come poggiata sulla nuda terra, l’immagine bronzea della Maternità, opera dello scultore emiliano Enrico Manfrini.
Rivalutazione degli ultimi anni
La rivalutazione degli ultimi anni, fortemente voluta dall’attuale parroco p. Mario Filippone, ha visto tra l’altro una speciale declinazione della festa in ambito medico, grazie all’interessamento del prof. Giancarlo di Renzo, direttore della Clinica Ostetrica dell’Ospedale di Perugia, che ha fortemente promosso, dallo scorso settembre, una serie di giornate di sensibilizzazione sul tema dei nati prematuri e della maternità consapevole, con la partecipazione di personaggi del calibro di Ezio Greggio.
Tordibetto di Assisi, il primo luogo italiano a festeggiare la mamma
Costante anche il coinvolgimento delle scuole, grazie anche al “Premio don Otello Migliosi”, giunto quest’anno alla VII edizione, che vede ogni anno bambini e ragazzi cimentarsi in produzioni di varia natura (poetica, artistica, musicale) intorno al tema della maternità e dell’accoglienza della vita.
![]() Don Otello Migliosidi Paolo Lupattelli da Assisi Mia Durante gli anni passati nella frazione di Tordibetto Don Otello Migliosi si distingue in particolare per dare i natali alla ricorrenza più importante per il piccolo paese assisano, la Festa della Mamma, che cade annualmente il 14 maggio. Si può far fatica a credere che una festività nazional-popolare come questa sia sorta per la prima volta nel paesello di Tordibetto, ma questa è la realtà. L’intento di don Otello è quello di celebrare la figura della mamma non tanto nel suo significato sociale quanto all’interno di un contesto religioso e cristiano che possa rappresentare un punto d’incontro, di dialogo interculturale. A Tordibetto sorge pertanto il “Parco della Mamma”, luogo dove annualmente si celebra la festività. Nel 2017 la Festa della Mamma di Tordibetto ha varcato i suoi primi 60 anni, a dimostrazione di come questo evento sia diventato parte integrante della vita sociale della comunità e motivo d’interesse per gli abitanti dei paesi limitrofi che ogni anno accorrono numerosi. Durante il sacerdozio in quel di Tordibetto Don Otello è insignito di importanti riconoscimenti. Il 1° marzo 1969 sempre Monsignor Nicolini lo nomina cancelliere vescovile, incarico che viene confermato dai vescovi successivi. Don Otello insegna Religione, Italiano e Latino nelle scuole del territorio e al Seminario diocesano e collabora con il settimanale umbro La Voce. In ambito didattico riceve poi il titolo di baccelliere. Don Otello può vantare inoltre una lunga esperienza come archivista e bibliotecario della Curia Vescovile, mansione tenuta dal 1962 al 1992 e che gli permette di diventare uno dei maggiori studiosi e archivisti assisani del secondo dopoguerra. Socio dell’Accademia Properziana del Subasio, vi ricopre per diversi anni il ruolo di segretario generale. La morte lo incontra il 4 marzo 1996 presso l’Ospedale civile di Assisi. La vita di Don Otello è stata estremamente attiva e impegnata. La sua figura viene |
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