Appello per la remissione del debito ai Paesi del Sud del mondo

Lanciato da Assisi un nuovo invito alla solidarietà globale

Appello per la remissione del debito ai Paesi del Sud del mondo

Appello per la remissione del debito ai Paesi del Sud del mondo

Appello – Un appello per la remissione del debito ai Paesi del Sud del mondo è stato lanciato oggi da Assisi, in un incontro che ha avuto luogo presso la Sala Stampa del Sacro Convento di San Francesco. La conferenza stampa è stata aperta da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, che ha sottolineato l’importanza di questo messaggio, incentrato sulla condivisione e la giustizia economica, seguendo l’esempio di San Francesco d’Assisi. Il frate ha richiamato l’ispirazione francescana, spiegando come il santo, rinunciando ai suoi beni, insegni una lezione di povertà e solidarietà, opponendosi alla ricchezza concentrata nelle mani di pochi.

Durante la tavola rotonda, padre Zanotelli ha ribadito che il messaggio di San Francesco è legato non solo alla rinuncia ai beni materiali, ma anche alla consapevolezza che la ricchezza di pochi è spesso supportata dalla produzione e vendita di armi, un legame da cui derivano gravi ingiustizie nei Paesi del Sud del mondo. “Dobbiamo ascoltare il grido di sofferenza dei Paesi poveri”, ha affermato, chiedendo che si promuova una vita dignitosa per tutti, come esempio di vera condivisione del pane e dei beni.

Al tavolo della conferenza erano presenti anche fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i problemi sociali e il lavoro, don Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana, Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, e Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. A moderare l’incontro è stato Enzo Nucci, giornalista e primo corrispondente Rai dal continente africano.

Fra Marco Moroni ha ricordato che già nel 2000, durante il Giubileo, si era chiesto di perdonare il debito dei Paesi poveri, e oggi, a 25 anni di distanza, l’appello è ancora attuale. “I grandi della Terra sembrano ignorare questa richiesta. Sono necessarie pressioni affinché le decisioni siano prese”, ha affermato, evidenziando il valore del messaggio di San Francesco, che ci insegna che i beni del mondo appartengono a tutti e vanno condivisi.

Don Bruno Bignami ha fatto riferimento anche al messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2025. Il Papa, nel suo messaggio, ha denunciato come il debito estero sia divenuto uno strumento di controllo, sfruttando in modo indiscriminato le risorse dei Paesi più poveri. La CEI e la Caritas stanno lavorando su iniziative concrete per fare pressione sulle multinazionali affinché si adottino politiche più giuste e sostenibili.

Flavio Lotti ha parlato della “guerra dell’economia ingiusta”, sottolineando che le ingiustizie economiche sono tanto letali quanto le armi. “Le risorse dovrebbero essere investite per risolvere i problemi reali, non per alimentare conflitti”, ha dichiarato, avvertendo contro il crescente disinteresse verso le sfide umanitarie.

Un altro intervento significativo è stato quello di Beppe Giulietti, che ha proposto la “remissione del debito mediatico”, riferendosi alla disuguaglianza nell’accesso alle informazioni. “La maggior parte dei Paesi poveri è esclusa dalla comunicazione globale”, ha detto, lamentando il crescente digital divide che impedisce a questi Paesi di farsi sentire sulla scena internazionale.

Infine, don Tonio Dell’Olio ha sottolineato come il debito oggi non sia più solo nelle mani dei Paesi ricchi, ma anche delle multinazionali private, le cui priorità sono il profitto e il controllo delle risorse. “I migranti economici bussano alle nostre porte non solo per chiedere pane, ma anche dignità, quella stessa dignità che gli è stata sottratta dallo sfruttamento delle risorse naturali e umane”, ha concluso.

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