ASSISI SANTA MARIA DEGLI ANGELI, CONVENGO UMANESIMO, “OLTRE I CONFLITTI ALLA RICERCA DI STRATEGIE DI PACE”

“Oltre i conflitti. Alla ricerca di nuove strategie di pace”All’ultima sessione della prima giornata del Convegno “Custodire l’umanità. Verso le periferie esistenziali”, in svolgimento a Santa Maria degli Angeli in Assisi (Teatro Lyrick, 29-30 novembre), promosso dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu), dal Progetto Culturale della Conferenza episcopale italiana (Cei) e dalle Università degli Studi e per Stranieri di Perugia, sono intervenuti Philip Jenkins, docente di Storia alla Baylor University (Usa), mons. Giuseppe Nazzaro, vicario apostolico emerito di Aleppo, Franco Vaccari, docente e fondatore di “Rondine-Cittadella della Pace” (Arezzo) e l’ambasciatore palestinese a Londra Manuel Hassassian, docente di Scienza politica all’Università di Betlemme.

 

Il professor Jenkins ha sostenuto che, «per quanto riguarda le situazioni di conflitto e violenza del mondo contemporaneo, prevalentemente situate nel Medio Oriente islamico, ma anche nell’Asia orientale, si prospetti un possibile futuro di pace e di parallela diminuzione dell’estremismo. Ciò attraverso l’europeizzazione dell’Islam in corso, visibile anche nel mutamento della concezione della donna che, combinata con un processo di secolarizzazione, condurrà nel breve termine alla riduzione di violenza e conflitti. Questa secolarizzazione incrementerà però, nel lungo periodo, individualismo e atomizzazione della società». «Nei conflitti in cui lo scontro sarà tra le ambizioni degli Stati, da una parte e la difesa dei diritti dell’ individuo e delle comunità dall’altra – ha evidenziato il docente statunitense –, i gruppi e le istituzioni religiose giocheranno un ruolo fondamentale affrontando il bisogno urgente di definire e difendere questi diritti. In ciò i cristiani troveranno una causa comune con le altre fedi, inclusa l’Islam. Il conflitto si trasformerà dunque in una sfida culturale non violenta tra valori religiosi e valori secolari». Mons. Nazzaro ha ripercorso le tappe della storia siriana riportando l’esperienza vissuta in prima persona a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso.

 

Egli ha messo in luce come le varie culture religiose avevano imparato a convivere come «figli della stessa patria con tradizioni diverse» fino al marzo 2011. Mons. Nazzaro ha sostenuto che «i conflitti scoppiati in seguito alla Primavera Araba non siano da considerarsi una guerra civile tra musulmani e cristiani, come risulta il più delle volte dall’informazione dei media, ma piuttosto una guerra tra l’esercito e le frange di al-Qaeda». L’ambasciatore Hassassian, ricollegandosi all’intervento del professor Jenkins, ha manifestato il proprio ottimismo per quanto riguarda la risoluzione del conflitto arabo-israeliano, «a condizione che la pace non venga imposta come “diktat” da parte di Israele come avvenuto in passato, ma come effettiva trattativa mediata dall’intervento dell’Unione Europea».

 

Il professor Vaccari ha portato l’esperienza costruttiva di pace di “Rondine” intervenendo sul tema “Guarire le relazioni per giungere alla pace”, in particolare soffermandosi sulle tante “periferie del mondo”. «Non solo nei territori di guerra – ha evidenziato Vaccari –, ma in ogni società succedono crescenti disarticolazioni ad ogni livello sociale cultuale, politico, umano, della relazione e quindi la disarticolazione del tessuto sociale crea milioni, miliardi di periferie e il cuore e la mente diventano deserto piano piano, si desertifica l’umanità. Dobbiamo costruire una cultura nuova della relazione con l’altro e dentro questa relazione forte, la persona si può ritrovare, esprimere il dolore, superare il conflitto e ricostruirsi». Soffermandosi poi sul concetto che «la relazione ha un aggettivo forte, che è la custodia», Vaccari ha detto: «noi a “Rondine”, infatti, viviamo un laboratorio di custodia reciproca quotidiana: i giovani che vengono qui dai luoghi di guerra accettano la sfida per vedere se lontano dalla propaganda che avvelena il cuore e la mente possono custodirsi reciprocamente, da nemici diventare amici.

 

L’israeliano accoglie alla stazione il palestinese e lo porta a Rondine come suo custode e viceversa. Questa è l’esperienza che dice che la strada di una relazione ricompresa ed educata è la via per la risoluzione di ogni tipo di conflitto». Alla relazione di Vaccari è seguito un breve ma significativo intervento di un giovane israeliano ospite di “Rondine”, che ha affermato: l’esperienza di convivenza é riuscita ad abbattere il «muro non solo fisico ma anche mentale» che divide gli israeliani dai palestinesi, portandoli entrambi e considerarsi semplicemente come amici. Inoltre, segnaliamo tra le iniziative ospitate alla due-giorni del “Custodire l’umanità”, quella della Sezione Umbria dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, un organismo molto attivo nel contribuire a promuovere con azioni concrete la pace tra le popolazioni di Terra Santa.

 

Si tratta della sua ultima opera editoriale, la pubblicazione del volume “Alle sorgenti della Fede. Pellegrinaggio in Terra Santa”, che narra il viaggio di circa 200 pellegrini umbri guidato dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, svoltosi dal 3 al 10 novembre 2012. Un pellegrinaggio che «ha consentito ai partecipanti di attraversare le strade della Palestina e d’Israele – spiega Alberto Pasqualoni, preside della Sezione Umbria dell’Ordine – e di visitarne i luoghi in modo sempre avvertito e consapevole, lasciando in tutti i partecipanti un ricordo vivo e indelebile dell’esperienza vissuta». I saggi contenuti nel libro, affidati a Giulio Michelini, Amilcare Conti, Anna Mossuto e Piero Pianigiani, affrontano la tematica del pellegrinaggio in maniera ampia, partendo dall’analisi del senso del pellegrinaggio nella cultura e nella religione ebraica fino a discutere del pellegrinaggio cristiano in Terra Santa, descrivendolo nella complessa situazione attuale di quei luoghi. Il volume sarà presentato il prossimo 15 dicembre (ore 9.15), a Santa Maria degli Angeli in Assisi, presso la Domus Pacis.

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