Amici del Calendimaggio Assisi serve dibattito pubblico

da molti, troppi anni la Festa sembra avvitarsi nel proprio ombelico

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Calendimaggio

Amici del Calendimaggio Assisi serve dibattito pubblico da Giovanni Bastianini (Amici del Calendimaggio) – L’invenzione nel dopoguerra della Festa di Calendimaggio è stata, per Assisi, un colpo di fortuna come non ne capitano spesso nella storia di una città. L’idea geniale di una festa popolare dove si compete per l’arte, e non per la forza, ha mobilitato passioni ed energie sopite, affermandosi presto come parte costitutiva dell’identità degli Assisani, solo baluardo laico a protezione di un senso di comunità reso malfermo dalla pressione del turismo e dal preponderante simbolismo religioso di Assisi. Crescendo, il Calendimaggio si è fatto abitudine prima, tradizione poi, conquistando un posto di prima fila nella vita di Assisi.

Un buon numero di persone che al Calendimaggio hanno dato molto, e molto dal Calendimaggio hanno ricevuto, si sono recentemente ritrovate, più per caso che per intenzione, a interrogarsi sullo stato dei rapporti tra la festa di Calendimaggio e la comunità assisana. L’impressione comune è che il legame sia fortemente usurato: da molti, troppi anni la Festa sembra avvitarsi nel proprio ombelico, autoreferenziale, distratta verso la propria memoria storica, generazionalmente squilibrata, più abile ad escludere che capace di accogliere le forze vive della propria collettività di riferimento.

Cosa sta accadendo al Calendimaggio? Non è chiusi dentro al campo trincerato delle istituzioni della Festa che si troverà la risposta a questo interrogativo. Queste persone, che si sentono e sono amici del Calendimaggio, desiderano aprire un dibattito pubblico e aperto che coinvolga l’intera comunità degli assisani, e perciò hanno provato a mettere nero su bianco una lista di domande rivolte a tutti coloro (e sono tanti: molti più di quelli che si sentono ora in prima linea) hanno a cuore la festa.

Non si tratta di accusare chicchessia, perché le buone intenzioni di tutti sono palesi e indiscusse, ma non perciò necessariamente ben orientate. Si tratta invece di provare a fermare questo lento, insidioso scivolamento della Festa, che certo parte da lontano ma che ora e adesso rischia di fare del Calendimaggio qualcosa di profondamente diverso (e di ben peggiore) del colpo di genio regalatoci qualche generazione fa.

Nessun contributo in questa direzione sarà inutile: gli amici del Calendimaggio si propongono come un gruppo (non virtuale, ma ben concreto) di discussione aperto a chiunque, anche su posizioni dialettiche rispetto alle tesi proposte, abbia a cuore il passato, il presente e il futuro della Festa.

 

“Amici del Calendimaggio”


manifesto

1 Commento

  1. Si il calendimaggio va discusso con l’intera comunità e in particolare con gli operatori commerciali e turistici del Comune, al fine di far diventare l’evento, anche un’opportunità all’economia della città.

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