D’arte e di parte, presentazione del libro di Enrico Sciamanna

D'arte e di parte, presentazione del libro di Enrico Sciamanna

D’arte e di parte, presentazione del libro di Enrico Sciamanna

Proseguono le iniziative della Società Fortini dopo l’incontro con padre Enzo Fortunato del 19 febbraio scorso.

Inizia domenica prossima, alle 17,30, la programmazione della presentazione di libri con l’ultimo lavoro di Enrico Sciamanna, edito dalla casa editrice Il Formichiere, nella sede della Società in via S. Francesco, 12f ad ingresso libero.


Fonte Ufficio Stampa
Società Culturale Arnaldo Fortini Assisi


A parlare dell’opera sarà il critico letterario Jacopo Manna e la serata vedrà la partecipazione, oltre che dell’autore, anche dell’assessore alla cultura Veronica Cavallucci

  • Più arte e meno cattivi pensieri

Il testo è una raccolta di articoli pubblicati nella rivista ‘micropolis’, suddivisi in tre sezioni, rispettivamente intitolate: Mostre, Persone, Politica e Costume. Nonostante i titoli le parti sono intrecciate tra di loro e la tessitura tende all’unitarietà d’impianto per una possibile narrazione storica coesa, sia pure dichiaratamente di parte: sull’Umbria culturale e intellettuale, politica e sociale in un arco di tempo che dagli anni Novanta del secolo scorso arriva all’era della Pandemia, con una previsione argomentata su cui riflettere.

Il testo dice d’arte quando scrive di coronavirus e quando dice di terremoto. La lettura dell’autore è sempre sottilmente allusiva a sollecitazioni orientanti. È l’attualità che lo motiva e lo guida, il contemporaneo, la necessità di essere cosciente dell’indispensabilità di essere presenti e presenti a se stessi, verificandolo attraverso l’arte. Il tutto riportato, con un surplus di riflessioni, in un libro che grazie ai dati degli apparati diviene uno strumento di consultazione a beneficio di curiosi e appassionati, anche per gli anni a venire.

Le città, (in particolare Assisi) nelle pagine di Sciamanna, anche quelle meno dotate di “tesori” artistici, sono sempre sullo sfondo. E sono città da vivere, non da mordere e poi fuggirne. Stare nelle città, praticarvi tutte le Arti possibili: “chi produce ‘arte’ non fa la guerra, la violenza e così via, o quanto meno è un po’ distratto da pensieri cattivi”.

 

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