Tavoli e fioriere è sfida aperta tra commercianti e comune ad Assisi

Iniziate le attività di controllo per la verifica delle occupazioni di suolo pubblico comunale

Tavoli in centro, dubbi e speranze, si cerca di dare ossigeno alle attività commerciali, ma non tutto è roseo

Tavoli e fioriere è sfida aperta tra commercianti e comune ad Assisi 
Da Lorenzo Capezzali
ASSISI – Tavoli e fioriere ad Assisi, e’ sfida aperta tra commercianti e Comune dopo l’inizio dell’attività di controllo per la verifica delle occupazioni del suolo pubblico. I controlli effettuati dal personale della Polizia locale, ai sensi del codice della strada, hanno rilevato, perlopiù, situazioni di irregolarità rispetto ai regolamenti comunali. Una questione di giustizia e di legalità, quindi, prima che un doveroso rispetto dell’identità unica di Assisi, Città Patrimonio dell’Unesco l’iniziativa dell’Ente.

Le irregolarità hanno riguardato attività che hanno agito in mancanza o nonostante il rigetto delle autorizzazioni richieste con casi di occupazione di suolo pubblico abusivo perpetrato con sedute, tavoli, ombrelloni o elementi di decoro quali vasi e piante, posizionati al di fuori del proprio spazio consentito, andando così, nei fatti, ad occupare porzioni di suolo pubblico delle quali i cittadini hanno diritto di godere liberamente.

L’Amministrazione durante questi primi controlli ha individuato esercizi pubblici che hanno contravvenuto alle norme comunicando tempestivamente la necessaria ed immediata rimozione delle occupazioni abusive. Legalità, tema caro all’Amministrazione, che passa anche dalle attività quotidiane e dal doveroso rispetto delle leggi nella vita di ogni giorno. Lo status quo ha arrecato, così,  forti malumori tra gli esercenti visto il calare delle prenotazioni turistiche post sisma da altre regioni. Ma la questione descritta comunque cammina. Palazzo dei Priori conferma la fermezza della linea adottata mentre dall’altra parte si sollevano eccezioni di tempistica e modalità. Critico l’esponente di Forza Italia Paoletti.

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