Casa di cura Torchiagina, chiesti 30 anni di reclusione per otto imputati

Casa di cura Torchiagina, chiesti 30 anni di reclusione per otto imputati

Casa di cura Assisi, chiesti 30 anni di reclusione per otto imputati

La pubblica accusa ha chiesto un totale di 30 anni di reclusione per otto degli undici imputati. E’ il processo per maltrattamenti agli anziani nella casa di cura di Torchiagina, frazione di Assisi. Il caso era emerso nel giugno 2016 con gli arresti domiciliari scattati per cinque operatori e il titolare della struttura. Lo riporta oggi il Corriere dell’Umbria in un articolo a firma di Alessandro Antonini.


Fonte: Il Corriere dell’Umbria
di Alessandro Antonini


Cinque anni a testa per tre, tra cui il responsabile della struttura, e tre per altri cinque finiti a processo. Per altri tre è stata chiesta l’assoluzione.

I militari del Nas, allora guidati da Marco Vetrulli – scrive il quotidiano -, si erano mossi in silenzio dopo una segnalazione anonima, con riprese video e intercettazioni ambientali. L’inchiesta era partita con un esposto anonimo e poi anche due ex dipendenti avevano confermato le violenze ai danni degli ospiti indifesi.

Era emerso, secondo la procura, un grave quadro di comportamenti vessatori ai danni di soggetti con fragilità. Secondo l’accusa, numerosi pazienti sottoposti a cura e riabilitazione sarebbero stati maltrattati con “costante” ricorso alla violenza fisica e ad atti di afflizione psicologica.

Nell’udienza dello scorso giugno – scrive il CdU – sono stati trasmessi i video choc registrati di nascosto in cui si vedono tutte quelle angherie e percosse che l’accusa contesta agli imputati.

Dagli atti sono emerse violenze di ogni tipo: persone legate mani e piedi alle sedie, pazienti chiusi in bagno per giornate intere o chiusi fuori, in alcuni casi sempre legati e anche con la bocca tappata dal nastro adesivo. Ma c’è stata pure una paziente afferrata per un braccio in modo talmente brutale da causarle una frattura. E poi secchi pieni d’acqua lanciati addosso agli ospiti, ma c’era anche chi veniva fatto stare in piedi con la faccia rivolta verso il muro.

Dopo le richieste dell’accusa la parola passa alle difese. Gli imputati sono accusati a vario titolo di maltrattamenti, percosse, e, solo alcuni, di sequestro di persona.

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