Recovery plan, da Assisi idee inviate alla Regione

Recovery plan, da Assisi idee inviate alla Regione, 26 progetti

Recovery plan, da Assisi idee inviate alla Regione

L’amministrazione comunale ha presentato alla Regione ben 26 progetti, classificati nelle 6 missioni, per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le 6 direttrici declinate in 44 linee di intervento del Recovery Plan sono digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, cultura e turismo; equità sociale, di genere e territoriale; salute. E in questi ambiti si è mossa la proposta del Comune di Assisi. Si è appreso solo ieri dai giornali che la scelta della Regione è ricaduta su pochi interventi, senza nessuna consultazione con l’ente in merito alle priorità, alla rilevanza per la cittadinanza o allo stato di avanzamento dei progetti stessi. Si plaude all’accoglimento delle richieste di fondi per l’ospedale e per la mobilità green, per il Palazzo dello Sport nell’area ex Montedison, ma Assisi per la sua importanza strategica merita di più in termini di attenzione e risorse.

Ma andiamo con ordine, ripercorrendo i fatti. Nello scorso febbraio la Regione ha richiesto ai Comuni “l’indicazione concreta di alcuni progetti che ritenete strategici per la regione e allineati con missioni e tempistiche definite, e quindi meritevoli di essere inserite nel redigendo documento di Recovery Plan Umbria”.

Il Comune di Assisi, come altri enti, era stato invitato a presentare i propri progetti strategici entro la prima settimana di marzo. Nonostante il poco tempo a disposizione, il Sindaco, con uno sforzo importante da parte degli uffici, ha presentato un lavoro condiviso dalla giunta e da tutti i  gruppi consiliari di maggioranza.

I 26 progetti strategici di Assisi per l’Umbria verso il 2026 (anno del centenario francescano ma anche anno in cui i progetti del Recovery dovranno essere stati terminati, con tutti i fondi spesi e rendicontati) sono stati inviati con Pec dell’8 marzo scorso.

I progetti strategici per Assisi sono stati declinati in singole schede, per ciascuna delle quali è stato previsto anche l’impegno economico sulla base di studi di fattibilità realizzati dagli uffici comunali, o di progettazioni inserite nella programmazione pluriennale.

Diversi i filoni inseriti nel lavoro del Comune, tra tutti spicca l’anima green, da qui progetti come la siderurgia sostenibile con la richiesta di fondi per la delocalizzazione e la siderurgia sostenibile della fonderia di Santa Maria degli Angeli, la valorizzazione del Parco del Subasio con percorsi religiosi, storici e naturalistici, e dell’Eremo delle Carceri, il piano di rinnovamento, riqualificazione e innovazione delle zone industriali comprensivo della forestazione urbana a Santa Maria, Petrignano e Palazzo.

Centralità è stata data alle richieste per l’edilizia scolastica, ritenuta strategica in quanto Assisi è un “capoluogo scolastico” che attrae popolazione studentesca anche oltre il distretto dell’Assisano sia per il primo che secondo grado di istruzione, fino all’università.

Progetti dedicati al rilancio del turismo, dall’incremento della qualità dei servizi ricettivi alla certificazione Ecolabel delle strutture, fino al progetto di valorizzazione del “distretto nazionale per la promozione integrata delle Città Santuario” di cui Assisi si è fatta recentemente capofila. Sul turismo dei cammini e degli itinerari storico-artistici la Città di Assisi ha presentato un progetto specifico nell’ambito dei “percorsi nella storia”, direttamente in collegamento con il Ministero della Cultura, data la insostituibile valenza strategica che ricopre la Statio Peregrinorum di San Francesco per ogni cammino italiano e internazionale.

Fondi richiesti per la connessione, la digitalizzazione, servizi e piattaforme digitali per cittadini e turisti. Richiesta “accettata” dalla Regione per la scheda sulla mobilità total green del centro storico e di tutto il territorio comunale: l’obiettivo è di arrivare a una città senza emissioni con parco autobus e mezzi di servizi pubblici a trazione totalmente elettrica ma anche piani destinati alla rigenerazione urbana per migliorare la vivibilità. Ma progetto prioritario per Assisi sarebbe stato anche “Assisi per tutti” con il piano di eliminazione delle barriere architettoniche diffuso su tutta la città a partire dal centro storico e dagli edifici scolastici, per rendere Assisi il primo centro storico visitato da milioni di persone accessibile a tutti.

Parte centrale della pianificazione è dedicata alle iniziative da mettere in cantiere in vista dell’ottavo centenario di Assisi 2026 e del Giubileo del 2025: riqualificazione del patrimonio culturale della città tra cui il Fondo antico comunale che contiene testimonianze uniche della storia umbra e in particolare del francescanesimo, patrimonio che necessita di mappatura e rendering digitale. Attenzione particolare è stata destinata alle tematiche di inclusione sociale con la mappatura della povertà, fondo di mutuo soccorso alimentare e politiche per constatare l’emergenza abitativa. In merito a questo tema da programmare il G20 della Terza economia da tenersi entro l’anno.

Iniziative anche in merito agli anziani e al potenziamento di strutture protette e all’abbattimento delle barriere architettoniche sia nelle strutture private che pubbliche.

Alla voce infrastrutture, spazio significativo al rilancio dell’aeroporto internazionale San Francesco per riportare il turismo internazionale e religioso in Umbria. Sul versante della salute si punta al potenziamento dell’ospedale di Assisi chiedendo una serie di interventi sul patrimonio e con l’incremento dei servizi sanitari, richiesta in parte accolta dal documento regionale che parla di 50 milioni per l’adeguamento sismico e antincendio; l’ammodernamento complessivo sia in termini di attrezzature di alta tecnologia sanitaria e medica che di infrastrutture digitali.

Il fiore all’occhiello della programmazione del Comune è il master plan dell’area ex Montedison, una scommessa pubblica per riappropriarsi di spazi importanti che possono diventare la cerniera tra centro e periferia. Si tratta di un progetto ambizioso, contenenti formule coraggiose che puntano a ridisegnare l’intera zona con il recupero totale di un’area industriale dove sorgeranno il nuovo Palazzetto dello Sport da 2200 posti, un Polo dedicato al pugilato con il trasferimento del Centro federale e del Museo e l’arrivo dell’Accademia Pugilistica, ampliamento della piscina comunale, più spazi per il Teatro Lyrick e per le esposizioni, ambienti dove sarà possibile fare sport e di raccordo con la pista ciclabile, un centro eventi e un’arena musicale. Insomma una vera e propria opera di rigenerazione urbana da 15 milioni di euro (scheda progetto n. 19), il cui progetto di masterplan era stato approvato dalla Giunta comunale del 12 ottobre 2020, e per il quale stanno proseguendo sia la progettazione che gli atti amministrativi propedeutici alla realizzazione.

“Ben venga il finanziamento per il Palazzetto dello sport (inserito all’interno della linea di intervento 39 Rafforzamento della rete impiantistica sportiva regionale del documento regionale) – ha dichiarato il sindaco Stefania Proietti – ma è assolutamente censurabile il metodo adottato dalla Regione. Per ottenere i finanziamenti sarà determinante presentare documenti sostanziati da analisi di fattibilità, progetti e atti amministrativi, e se la Regione avesse minimante condiviso le scelte con i Comuni, avrebbe prodotto un documento più mirato e con maggiori possibilità di riuscita. Il Pnrr è una opportunità che non possiamo perdere, ne va del futuro della nostra regione e di tutti i nostri territori.”

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