Amministrative il 3 e 4 ottobre, ad Assisi è San Francesco

Assisi al voto, dove sono finiti gli ideali, la preparazione, la vicinanza con l'elettorato

Amministrative il 3 e 4 ottobre, ad Assisi è San Francesco

Le consultazioni elettorali si svolgeranno nei giorni di domenica 3 ottobre e di lunedì 4 ottobre 2021, con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci nei giorni di domenica 17 ottobre e di lunedì 18 ottobre 2021. Lo ha deciso il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, adottando il decreto che fissa la data del turno ordinario annuale di elezioni amministrative (comunali e circoscrizionali) nei comuni delle regioni a statuto ordinario. I comuni coinvolti saranno 1.162, tra i quali 18 capoluoghi di provincia (ivi compresi Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli) e 9 comuni sciolti per fenomeni di condizionamento e infiltrazione di tipo mafioso, per un totale di 12.015.276 elettori.

“Leggo con mio sommo rammarico che le elezioni amministrative si terranno con ogni probabilità il 3 e 4 ottobre, anziché il 10 come precedentemente ventilato. Lo scrive in una nota Federica Gasparrini di Cambiamo. Certo, la decisione dipende da Roma ma per Assisi, che in quei giorni si stringe idealmente attorno al suo più illustre cittadino, non è di sicuro il periodo migliore, ma tant’è! L’occasione mi è comunque propizia per una riflessione su quanto la stessa Assisi sia chiamata a fare nel prossimo futuro, che poi tanto prossimo non è. In una visione di rinascita della città, che per il tramite di san Francesco si è sempre proposta come luogo di avanguardia a tutela del creato, non possiamo non tenere conto di quanto prefissato a livello globale dall’Organizzazione Mondiale del Turismo nell’Agenda 2030. Già nel 2015, i paesi membri delle Nazioni Unite hanno condiviso un piano per il lancio di un turismo eco-sostenibile e responsabile che abbia a cuore l’ambiente, la valorizzazione della cultura e dei prodotti locali. A questo punto giunti non è più possibile, a mio avviso, ignorare le enormi opportunità che, da una parte, i fondi del Recovery Fund e, dall’altra, le nuove direzioni che il turismo sta prendendo offrono a chiunque le sappia cogliere. Il nostro territorio, per sua conformazione, non dovrebbe avere grosse difficoltà nel progettare un sistema turistico-economico circolare che punti, ad esempio, a una promozione enogastronomica diffusa, cioè spalmata anche sulle frazioni dell’Assisiate, facendo leva sulle medio e piccole aziende agroalimentari di prossimità o a una valorizzazione dei percorsi escursionistico-naturalistici a piedi, a cavallo e in mountain bike, come il Cammino di San Francesco o la Via Lauretana che, ad Assisi, ha portato personaggi illustri come Montaigne e, a seguire, i viaggiatori del Grand Tour, e che tuttavia oggi non possono più esistere solo sulla carta, ma che, ancor prima del loro ripristino, devono essere ripensati in termini di logistica dei servizi offerti (punti di ristoro e di pernottamento), di sicurezza e di manutenzione, così da poter diventare il nostro piccolo Cammino di Santiago che, ad oggi, attrae gran parte del cosiddetto turismo “lento” e non esclusivamente religioso. Solo questo potrebbe portare con sé un incremento occupazionale e incidere positivamente sull’inversione del trend demografico con la conseguente rivitalizzazione dei nostri borghi e dei luoghi pedemontani e collinari”.

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