Carlo Migliosi, Giro d’Italia e il dialogo tra Israele e la Palestina

Carlo Migliosi, Giro d’Italia e il dialogo tra Israele e la Palestina

da Carlo Migliosi Carlo Migliosi, Giro d’Italia e il dialogo tra Israele e la Palestina  Assisi, piccola ma grande città, provinciale quanto basta da non capire spesso il suo ruolo mondiale ma “ascoltata” e “vista” da tutto il mondo come luogo da sempre simbolo della pace e del dialogo. L’aver dato i natali al santo che fece uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo tra Islam e Cristianesimo, che è rappresentato dall’incontro tra Francesco d’Assisi e il Sultano di Egitto Malik al Kamil indica e “obbliga” la vocazione alla pace della nostra città.

Assisi, il Giro d’Italia e il dialogo tra Israele e la Palestina
Carlo Migliosi

Quello storico colloquio è ancora oggi così significativo e attuale per le sue conseguenze nel dialogo interreligioso e per la pace mondiale, da rimanere, pur a distanza di molti secoli, l’avvenimento esclusivo che indica la rotta da cui partire nella ricerca di intesa e armonia tra Oriente e Occidente. Assisi è tornata alla ribalta del mondo sotto il profilo della pace con l’ incontro interreligioso di preghiera voluto da Papa Giovanni Paolo II° il 27 ottobre 1986, in cui coniò la definizione di “Spirito di Assisi” .

“”Quando, alla fine di una grigia mattinata, l’arcobaleno è apparso nel cielo di Assisi, i capi religiosi riuniti dall’audacia profetica di uno di essi, Giovanni Paolo II, vi hanno scorto un richiamo pressante alla vita fraterna e alla pace : nessuno poteva più dubitare che la preghiera avesse provocato quel segno manifesto dell’intesa tra Dio e i discendenti di Noè””.

 

Però, cosa fa Assisi e cosa può fare, per incarnare appunto lo spirito di Assisi? Cosa di concreto ? Assisi per bocca del nostro sindaco si definisce ponte di pace come l’arcobaleno sopra citato. E per essere città ponte, luogo neutro di incontro, non si schiera ma opera concretamente sia verso Israele che verso la Palestina.

In questo rapido passaggio del Giro d’Italia che per gli ottocento anni della presenza dei francescani in terra santa è partito da Israele idealmente per “tornare” verso la Porziuncola da cui i frati partirono 800 anni fa, varie voci si sono levate pro e contro questa iniziativa. Chi ha espresso lo spirito della città inaugurando il museo della memoria e la cappellina Bartali, che ricorda come durante la seconda guerra mondiale tante persone a rischio deportazione furono nascoste e salvate, chi si è schierato a protestare pro Palestina lungo le vie del giro.

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La città con la sua amministrazione , come si pone ? semplicemente opera concretamente per la pace, sia verso i palestinesi sia verso gli israeliani, come potremmo infatti operare per il dialogo e la pace se ci schieriamo per l’una o per l’altra parte ?

Assisi ospita il museo della memoria, in onore di Bartali e degli assisani dichiarati Giusti di Israele, ma davanti ai due ambasciatori di Israele in Italia e alla Santa Sede, presenti alla cerimonia, ricorda con fermezza che Assisi si dissocia dalla violenza contro gli inermi che in questi giorni ha insanguinato quelle terre benedette.

Stralcio del messaggio letto dal nostro sindaco :

 Museo della Memoria

Giro d’Italia

Assisi, 16 Maggio 2018

 Signori Ambasciatori,

Autorità civili, militari e religiose

Gentili Ospiti e Concittadini,

 a nome della Amministrazione Comunale e della città di Assisi tutta porgo il più cordiale saluto di benvenuto a Voi qui convenuti nel luogo ove Francesco, spogliandosi di tutto, si rivestì di Pace e divenne il Santo che, ancora oggi ed oggi più che mai, con il suo esempio di vita e di fede, illumina il mondo.

Vorrei ringraziare il nostro Vescovo, S. E. Mons. Domenico Sorrentino, e tutti coloro che con lui hanno collaborato – in particolare l’Opera Casa Papa Giovanni diretta da Daniela Fanelli e la dottoressa Marina Rosati – perché oggi, con l’ampliamento del Museo della Memoria e con la sua collocazione laddove il Vescovo Mons. Giuseppe Placido Nicolini ideò e diresse le coraggiose azioni che portarono alla salvezza di tante vite umane, consegna una ancora più ampia testimonianza di come la Città di Assisi abbia saputo, in alcuni dei momenti più bui della storia, farsi vicina ai più poveri, ai perseguitati e agli oppressi.

Il Museo della Memoria di Assisi celebra i Giusti di Assisi, persone che, con sprezzo del pericolo e rischiando la propria vita, non si sono fatti intimorire dalla storia e hanno sfidato il potere, la violenza e i soprusi per salvare, gratuitamente, senza nulla in cambio, altre vite umane.

…………………. omissis ………………

Oggi vediamo con preoccupazione e con dolore ciò che sta accadendo in Terrasanta. Dalla Città di San Francesco non può non levarsi un grido di condanna contro ogni forma di violenza sproporzionata, soprattutto quando colpisce gli innocenti, perché oggi come allora, negli anni bui della II guerra mondiale, la Città di Assisi, Città di San Francesco non può che essere vicina ai poveri, ai perseguitati e agli oppressi. Ma, oggi come allora, la Città di Assisi non si arrende alla disperazione, non può rimanere passiva, e continua, nel solco della testimonianza del suo Santo, a perseguire la ricerca e la speranza della Pace.

Ciò che sta accadendo in Terrasanta trova origine nella mancanza, da troppo tempo, di dialogo tra le parti. Odio e violenza si possono disinnescare solo con il dialogo.

Assisi, città di San Francesco, città della pace, città gemellata con Betlemme, città che vuole essere vicina ai più poveri, ai perseguitati e agli oppressi, come un ponte, non appartiene né all’una né all’altra parte.

Invitiamo ogni parte a riprendere il tavolo dei negoziati per parlare, vi invitiamo a farlo proprio ad Assisi: il dialogo diretto tra le parti, quel dialogo senza il quale non ci può essere concordia e non si può arrivare alla pace, è l’unica strada.

Per l’esempio di vita e la testimonianza viva di San Francesco, come ha mostrato al mondo San Giovanni Paolo II, Assisi può diventare il luogo del dialogo per costruire la Pace, il luogo dove ciascuno può diventare strumento di Pace.

Per favore, venite ad Assisi e date al mondo la speranza della Pace. Che tutti noi, ciascuno nella propria sfera di responsabilità, nello Spirito di Assisi, possiamo diventare strumenti di Pace, sempre al servizio con grande umiltà, seguendo l’esempio di San Francesco d’Assisi.

Grazie per essere qui, oggi

 Si leva forte ed anche coraggioso quindi, il grido verso le violenze e la ripresa delle azioni militari, per chiedere un incontro che possa essere in questo luogo privilegiato di dialogo, riconosciuto sia dai palestinesi (con il gemellaggio alla città di Betlemme) sia dagli israeliani che riconoscono la grande opera fatta per il salvataggio anche di tanti ebrei durante la seconda guerra mondiale.

Ricordo che il 21/04/2018 si è tenuta in Assisi, fortemente voluta dal sindaco, la “Conferenza Internazionale delle Città Italiane gemellate con Betlemme” dove erano presenti, oltre alle autorità civili e religiose, il sindaco di Betlemme, l’Ambasciatore di Palestina in Italia, l’Ambasciatore di Palestina presso la Santa Sede e i 24 sindaci delle città e associazioni gemellati con Betlemme, dove tra gli obiettivi concreti che si sono discussi c’era – Lavorare per una idea di pace per i Palestinesi basata su giustizia, uguaglianza, rispetto reciproco, libertà , rispetto della dignità umana nell’osservanza del diritto internazionale. –

Queste le azioni concrete della nostra città , queste le opere per la pace, non contro qualcuno, ma per l’umanità e la giustizia.

Assisi, 19 maggio 2018

Carlo Migliosi

Consigliere Comunale

ASSISI DOMANI

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