Bartolini, ma l’assessore di Assisi Travicelli quale titolo di studio ha?

Travicelli se la prende con il periodo della mia sindacatura

Consiglio di Stato, Regione Umbria dovrà risarcire Comune Assisi
giorgio bartolini

Bartolini, ma l’assessore di Assisi Travicelli quale titolo di studio ha? da Giorgio Bartolini – Dovrebbe occuparsi dell’istruzione e invece se la prende con Bartolini sindaco Purtroppo la tanto sbandierata “novità” del sindaco Proietti e della sua giunta somiglia in maniera molto fastidiosa alla peggiore politica del passato. Così, per esempio, invece di pensare ad amministrare la città, il sindaco e in particolare l’assessora Travicelli, quest’ultima nota a tutti per essere un’incallita voltagabbana, detestata più a sinistra che a destra, si producono in fantasiose e spericolate ricostruzioni dell’operato delle giunte precedenti. In particolare la Travicelli se la prende con il periodo della mia sindacatura, per distogliere l’attenzione sul fatto che è stata proprio lei a sostenere fin all’ultimo col suo voto l’amministrazione Ricci-Lunghi negli ultimi cinque anni.

I comunicati stampa della nostrana Esaù, avvezza a farsi politicamente comprare per un piatto di lenticchie, non trattano dei problemi dei servizi sociali o della pubblica istruzione, che pure dovrebbero occupare le sue giornate se solo capisse di che cosa si tratta, bensì di fatti accaduti al più tardi nel 2005, anno in cui il sottoscritto smise di essere sindaco di Assisi. Invano abbiamo finora chiesto di conoscere il titolo di studio della Travicelli nel nome della tanto sbandierata trasparenza, per verificare le effettive competenze che ne hanno motivato la scelta quale assessore alla pubblica istruzione di una città come Assisi. Nulla di fatto.

Abbiamo però appreso dalla stampa locale che, secondo la nostra illuminata amministratrice, la strada mattonata avrebbe prodotto una “pessima immagine per Assisi”.

Strano, perché l’opera riveste una grande importanza sotto l’aspetto storico e culturale. Essa infatti ripropone il percorso che fin dal XV secolo congiungeva Assisi alla Porziuncola. Ogni anno è apprezzata e percorsa da milioni di pellegrini ed è stata realizzata in massima parte con il ricavato della vendita dei mattoncini riportanti i nomi dei “donatori”. Come tutto questo abbia macchiato l’immagine di Assisi non è dato saperlo.

Ce lo spiegherà la Travicelli, forse quando ci comunicherà il proprio titolo di studio. Non è elegante vantarsi del proprio operato. Eppure credo che tutti i cittadini abbiano potuto apprezzare non solo la strada mattonata ma anche le altre numerose realizzazioni delle amministrazioni da me guidate. Penso alla ricostruzione post-terremoto condotta con rapidità, ai parcheggi stellari intorno alla città e al teatro Lyrick, tutte opere realizzate senza spese per il Comune e grazie all’impegno di amministratori concreti e dediti al bene pubblico, senza mettersi in passerella e senza prediche inutili a ogni festa comandata. In realtà tutto il territorio è stato risanato e munito di nuovi servizi, sì da far parlare di una nuova rinascita di Assisi.

Potrei continuare con questi confronti con il passato e con queste polemiche, ma adesso occorre concentrarsi sui problemi attuali, in primis sulle emergenze del lavoro e dell’economia, la pulizia delle strade per affrontare le quali servono a poco le liti da cortile scatenate da personaggi senza idee, che confondono l’amministrazione con una eterna campagna elettorale.

Le intimidazioni di chi spera di mettermi a tacere evocando chissà quali irregolarità nell’assegnazione di incarichi giudiziari mi fanno sorridere, perché tutte concesse con un corretto operato mio e dei funzionari comunali. Spero che intanto gli attuali amministratori comincino finalmente a pensare ai problemi dei cittadini. Sempre che ne siano capaci.

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