Incrocio economia e tasse comunali due voci di interesse e curiosità ad Assisi

famiglie, in crescente difficoltà per il lavoro perso, la disoccupazione

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Incrocio economia e tasse comunali due voci di interesse e curiosità ad Assisi
da Lorenzo Capezzali
ASSISI – Incrocio economia dei residenti e tasse comunali, due voci antitetiche che  suscitano interesse e curiosità nel territorio sempre di più. Siamo a gennaio e per la programmazione annuale si apre il “cantiere” delle finanze dell’Ente. In altri tempi nasce la correlazione spese e entrate di Palazzo dei Priori per sostenere finanziariamente il carico degli interventi per la collettività. Insomma, Assisi città capoluogo comunale, inizia a fare i primi conti di bilancio. Il diagramma del barometro del tempo per le tasse sembrerebbe volgere al brutto.

Nuovi incrementi per il 2017 per i cittadini potrebbero trovare terreno fertile all’orizzonte su immobili e  nettezza urbana. Quindici milioni e mezzo di euro di peso in più  che  corrispondono  a quasi trentuno miliardi delle vecchie lire.

Ogni cittadino, dunque, avrebbe sopra la propria testa, bambini compresi, quasi 550 euro. Ora si pone l’interrogativo  della giustificazione dei possibili aumenti, in particolare,  quelli sui fabbricati (IMU e TARES).  Anche la spesa per la nettezza urbana segnerebbe rosso, a causa di un contratto firmato dall’amministrazione Ricci-Lunghi in modo superficiale con prezzi troppo alti perché stabiliti di fatto in regime di monopolio da Perugia per singoli servizi.

Certo il momento di congiuntura economica merita ben altro rapporto con le famiglie, in crescente difficoltà per il lavoro perso, la disoccupazione e quant’altro. Quale taglio fiscale azzardare, quindi, per la collettività? Sono molti a pensare ad una  sforbiciata delle spese di rappresentanza e manifestazioni varie  cercando nel contempo di reperire alcuni finanziamenti extratributari, come fu in passato per l’amministrazione Bartolini.

Tuttavia diminuire le tasse oggi rimarrebbe  un obbligo morale, a detta dei ben pensanti,  visto che molte famiglie sono provate da anni di crisi economica.  Tanti  i posti di lavoro persi  con il comparto turistico che è sofferente terribilmente per le conseguenze del terremoto da altre regioni. Non in ultimo in queste ore serpeggia il nervosismo tra i commercianti dopo il controllo su suolo ed ornato pubblico effettuato dai vigili urbani.

De visu gli operatori turistici rimarcano “ lo stato di assoluta precarietà delle proprie aziende e quindi dei propri incassi da molto tempo con un futuro tutto da disegnare”. Staremo a vedere. Certo è che la situazione potrebbe sfociare in proteste civili  se dovesse verificarsi quanto scritto ora che siamo alle porte dell’inizio della stagione turistica!.

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