Il Vescovo di Assisi Rivisita il Cantico delle Creature di San Francesco in Vista del 2025

Monsignor Domenico Sorrentino propone una lettura innovativa del celebre testo francescano, partendo dalle ultime strofe, evidenziando la sua natura umanistica e il messaggio pasquale.

Il Vescovo di Assisi Rivisita il Cantico delle Creature San Francesco
Mons. Domenico Sorrentino

Il Vescovo di Assisi Rivisita il Cantico delle Creature di San Francesco in Vista del 2025

Il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, apre una nuova prospettiva di interpretazione sul Cantico delle Creature di San Francesco, in vista del centenario nel 2025. In un saggio pubblicato sul quotidiano Avvenire il 21 maggio, il vescovo propone una rilettura del testo francescano, partendo dalle ultime due strofe, quelle dedicate al perdono-riconciliazione e a Sorella morte.

Durante un incontro tenutosi il 18 maggio con il poeta Davide Rondoni e il frate conventuale padre Felice Autieri, monsignor Sorrentino ha evidenziato l’importanza di iniziare la lettura del Cantico dalle sue strofe finali. Sottolinea che solo attraverso questa prospettiva si può cogliere appieno l’essenza di questa creazione di San Francesco. Il vescovo enfatizza la natura umanistica del testo francescano, scritto non solo a San Damiano ma anche al Vescovado.

Nel suo intervento, monsignor Sorrentino mette in luce la sofferenza presente nella penultima strofa del Cantico, sottolineando che essa apre una finestra sulla capacità di accettare il dolore e la sofferenza umana. Questo aspetto, secondo il vescovo, conferisce al Cantico un significato profondo, che va al di là di una semplice lode alla natura. Le ultime strofe del Cantico assumono un carattere marcatamente cristiano, richiamando il messaggio pasquale del Vangelo.

Il vescovo Sorrentino riconosce che le ultime due strofe del Cantico sono storicamente collocate nel contesto del vescovado di Assisi, aggiungendo un ulteriore strato di significato alla loro interpretazione. Egli sottolinea che, avvicinandosi al centenario del Cantico nel 2025, è fondamentale considerare il testo nella sua completezza, integrando le strofe sulla natura con la spiritualità francescana della lode e quelle finali con la prospettiva esistenziale e sofferta del rapporto tra San Francesco e il suo vescovo.

Questa nuova interpretazione del Cantico delle Creature offre una prospettiva ricca e sfaccettata, che invita i lettori a riflettere sulla profondità e la complessità di questo capolavoro di San Francesco, alla luce del suo messaggio globale e del suo contesto storico e spirituale.

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